Diritto e norme

EVENTI: #FAKENEWS gli ostacoli al buon giornalismo: confronto fra Verna, Tarquinio, Lirio Abbate, Morcellini #biblioVerifica @UniTorVergata

Dalle intimidazioni alle pressioni politiche, passando per i condizionamenti economici, le querele e le cause civili pretestuose: come superare gli ostacoli della professione




info su

https://www.ossigeno.info/gli-ostacoli-al-buon-giornalismo/


corso di laurea magistrale in Scienze dell’Informazione, della Comunicazione e dell’Editoria (già “Informazione e sistemi editoriali” – Classe delle lauree LM 19), attivato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata
https://web.uniroma2.it/module/name/Content/newlang/italiano/navpath/HOM/action/showpage/content_id/92352


https://editoriaecomunicazione.uniroma2.it/

EVENTI: #EU “Colloquium on #FakeNews and Disinformation Online” #video integrale e slide

VIDEO INTEGRALE dell’evento


Slide dei relatori:

Information Disorder
Silvia Grundmann, Council of Europe


Tackling Misinformation
Jonathan Steinberg, Google


Self-Regulation, Experience & Learnings from the Advertising Sector
Dr. Oliver Gray, Graywise


Rethinking the news industry
Rory O’grady

Organizzato da “Fake News initiative” DG Connect della Commissione Europea

Il tema della disinformazione e’ sempre piu’ attuale, la Direzione Generale per le comunicazioni, organo della Commissione Europea, propone una discussione che si affianca alla consultazione pubblica (attiva da novembre 2017 fino al 23 febbraio 2018) e al lavoro del Gruppo di esperti di alto livello HLEG.

STREAMING SU https://goo.gl/Yh2DbF

Colloquium on Fake News and Disinformation Online

27 February 2018
15:00 – 18:00, BU25, Avenue de Beaulieu 25, 0/S1

14:30 Registration
15:00 Welcome by Mariya Gabriel, Commissioner for the Digital Economy and
Society


15:15 Fake news from the Fundamental Rights’ Perspective
– Presentation by the Council of Europe Silvia Grundmann
– Discussion


15:45 Rethinking the News Industry to Better Serve Society
– Presentation by Rory O’Grady (World Weekly)
– Discussion


16:15 Self-Regulation: Learnings & Experience from the Advertising Sector
– Presentation by Oliver Gray
– Discussion


16:45 De-incentivising the Proliferation of Fake News
– Presentation by Jonathan Steinberg, Google
– Discussion


17:30 Conclusions by the EC Giuseppe Abbamonte, Director Media Policy


17:45 Networking session

Moderators by EC: Paolo Cesarini and Anni Hellman

STREAMING SU https://goo.gl/Yh2DbF


STRUMENTI: segnalzioni di potenziali #fakeNews @poliziadistato

Da gennaio 2018 anche il Ministero degli Interni ha aperto uno spazio di segnalazione on-line di potenziali casi di fake news tramite il portale della Polizia di Stato:


https://www.commissariatodips.it/

I cittadini che si dichiarano vittime di contenuti lesivi otterranno indicazioni su come sollecitare la rimozione dei post offensivi sulle piattaforme social.
Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia Postale provvede quindi a valutare se esistono i presupposti per procedere civilmente o penalmente

EVENTI: #tacklefakenews Partecipa alla consultazione pubblica online della Commissione Europea contro #fakeNews

La Commissione Europea ha lanciato a novembre 2017 una consultazione pubblica su notizie false e disinformazione online e ha istituito un gruppo di esperti di alto livello che rappresenta accademici, piattaforme online, mezzi di informazione e organizzazioni della società civile.
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-17-4481_en.htm


http://bit.ly/tacklefakenews


Frans Timmermans (vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per la migliore legislazione, le relazioni interistituzionali, lo stato di diritto e la carta dei diritti fondamentali) ha dichiarato:

“La libertà di ricevere e diffondere informazioni e il pluralismo dei media sono sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, viviamo in un’era in cui il flusso di informazioni e disinformazione è diventato quasi schiacciante. è il motivo per cui dobbiamo fornire ai nostri cittadini gli strumenti per identificare notizie false, migliorare la fiducia online e gestire le informazioni che ricevono “.



https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/public-consultation-fake-news-and-online-disinformation
La consultazione si chiuderà il 23 febbraio 2018.

 

video della CONFERENZA del 13 e 14 novembre 2017

https://webcast.ec.europa.eu/multi-stakeholder-conference-on-fake-news-13-11-2017

https://webcast.ec.europa.eu/multi-stakeholder-conference-on-fake-news-14-11-2017


Appello per cosituire un gruppo di lavoro di esperti

High Level group on Fake News 2018


https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/call-applications-selection-members-high-level-group-fake-news

I compiti del gruppo consistono nel consigliare la Commissione su tutte le questioni che si presentano nel contesto di informazioni false diffuse tra i media tradizionali e sociali e su come far fronte alle sue conseguenze sociali e politiche:

–  Analizzare in profondità la situazione attuale e il quadro giuridico, nonché i potenziali rischi politici e sociali associati alla diffusione della disinformazione online;

–  Definire la portata del problema e promuovere interventi legislativi o non legislativi per limitare la diffusione di contenuti falsi; nel fare ciò, si dovrebbe operare una distinzione tra false informazioni che equivalgono a contenuti illegali ai sensi della legislazione comunitaria o nazionale, ad es. incitamento all’odio, alla violenza o al terrorismo, diffamazione, ecc. e false informazioni che non rientrano nell’ambito di tali leggi, e quindi non illegali;

–  Definire ruoli e responsabilità di tutti gli stakeholder rilevanti con attenzione al funzionamento dei social network e di altre piattaforme online e alle vulnerabilità dei media di notizie professionali;

–  Valutare l’effetto delle misure volontarie messe in atto finora dalle piattaforme online e dalle organizzazioni dei mezzi d’informazione per contrastare le notizie false;

–  Valutare eventuali miglioramenti a tali misure volontarie esistenti,

–  Tracciare la direzione per lo sviluppo di giornalismo di qualità (giornalismo di dati, giornalismo investigativo, ecc.) E migliorare l’alfabetizzazione mediatica come azioni complementari per promuovere la fiducia nei media e nella consapevolezza degli utenti;

–  Identificare i principi guida per una possibile autoregolamentazione basata su buone pratiche condivise e il coordinamento delle politiche e attività pertinenti a livello UE e nazionale.


Nel complesso, le notizie false rappresentano un concetto mal definito che comprende diversi tipi di travisamento o distorsione della realtà sotto forma di notizie (in formato testo, audio o video). È tuttavia possibile fare una distinzione ampia tra informazioni false che contengono elementi illegali ai sensi delle leggi comunitarie o nazionali e notizie false che non rientrano nell’ambito di tali leggi.

Una risposta politica globale deve riflettere i ruoli specifici dei diversi attori (piattaforme sociali, mezzi di informazione e utenti) e definire le loro responsabilità alla luce di una serie di principi guida. Questi includono la libertà di espressione, il pluralismo dei media e il diritto dei cittadini a informazioni diverse e affidabili.

Su questa traccia l’UE per contrastare la disinformazione online ha lanciato una consultazione pubblica su notizie false e disinformazione online, i risultati aiuteranno a valutare l’efficacia delle azioni attuali nell’agora’ digitale contro le notizie false:



https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/public-consultation-fake-news-and-online-disinformation

La consultazione si chiuderà il 23 febbraio 2018.

FONTI: normattiva

Il progetto “Normattiva” si basa sull’impiego di innovative tecnologie informatiche per la creazione di un servizio affidabile, gratuito e completo di informazione sulle leggi italiane.

http://www.normattiva.it/ricerca/semplice

IL COORDINAMENTO DELLE INIZIATIVE PUBBLICHE PER L’INFORMATIZZAZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DELLA NORMATIVA VIGENTE

Con l’apertura del sito http://www.normattiva.it si dà attuazione all’articolo 107 della legge n. 388 del 2000 che aveva disposto l’istituzione di un fondo destinato al finanziamento di “iniziative volte a promuovere l’informatizzazione e la classificazione della normativa vigente al fine di facilitarne la ricerca e la consultazione gratuita da parte dei cittadini, nonché di fornire strumenti per l’attività di riordino normativo” e aveva affidato tale compito alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati.

Nel 2008 il Parlamento è nuovamente intervenuto sulla materia, approvando il decreto-legge n. 200 che ha confermato le finalità e la struttura interistituzionale del progetto, affidando nel contempo al Ministro per la semplificazione normativa un compito di coordinamento delle attività e disponendo la convergenza presso il Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri di “tutti i progetti di informatizzazione e di classificazione della normativa statale e regionale in corso di realizzazione da parte delle amministrazioni pubbliche”. Lo stesso decreto – per dare più forza e incisività al coordinamento fra tutti i soggetti pubblici – reca la seguente disposizione: “Non è in alcun caso consentito il finanziamento, a carico di bilanci pubblici, di progetti di classificazione e di accesso alla normativa vigente non rientranti nell’ambito delle attività coordinate ai sensi del presente decreto”.

 

 

I CARATTERI QUALIFICANTI DEL PROGETTO

La multivigenza

Con questo termine si intende che le leggi presenti nella banca dati “Normattiva” potranno essere consultate nelle tre seguenti modalità:

nel loro testo originario, come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale;

nel testo vigente, e quindi effettivamente applicabile, alla data di consultazione della banca dati;

nel testo vigente a qualunque data pregressa indicata dall’utente.

La completezza

La banca dati, nella sua versione definitiva, comprenderà l’intero corpus normativo statale dei provvedimenti numerati (leggi, decreti legge, decreti legislativi, altri atti numerati), dalla nascita dello Stato unitario, valutato, al 31 dicembre 2009, in circa 75.000 atti.

L’accessibilità delle norme

Il cittadino sarà aiutato in un percorso non sempre agevole fra leggi e disposizioni, attraverso strumenti che consentono la ricerca per concetti e per classi di materie.

L’immediatezza dell’aggiornamento

L’aggiornamento della banca dati con il testo delle nuove norme pubblicate in Gazzetta Ufficiale avverrà entro 1 ora dalla pubblicazione della Gazzetta certificata sul sito dell’Istituto Poligrafico dello Stato. L’aggiornamento delle norme modificate avverrà, di norma, entro i successivi 3 giorni e comunque entro i successivi 15 giorni, nel caso di un numero rilevante di modifiche.

FONTI: Gazzetta Ufficiale

 

Banche Dati

La selezione di tale opzione permette di accedere ad alcuni archivi tematici, originati da informazioni pubblicate in Gazzetta Ufficiale, che consentono di restringere il campo di ricerca ad ambiti specifici.
Ci si riferisce, nello specifico, all’archivio:
delle “Specialità Medicinali” che consente, ad esempio, di tracciare l’evoluzione autorizzativa che una specialità medicinale e/o di una sua “confezione” ha avuto nel tempo;
delle “Direttive UE e dei relativi recepimenti” che, con varie modalità di ricerca, consente di accedere all’archivio delle Direttive emanate dall’Unione Europea ed associate, se attuate, ai relativi atti di recepimento;
delle “Raccolte legislative” che consente di accedere direttamente alla “Costituzione” ed ai principali “Codici” disponibili in Banca Dati;
del “Catasto” che riporta, suddivise per zona censuaria, categoria e classe, le tariffe d’estimo catastale degli immobili di ogni Comune del territorio nazionale.

 

Dal 1º gennaio 2013 il Ministero dell’Economia e delle Finanze, d’intesa con il Ministero della Giustizia e con l’apporto dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, rende disponibile gratuitamente, nelle sue varie serie, la Gazzetta Ufficiale in formato digitale.

Accedendo al sito http://www.gazzettaufficiale.it, rinnovato nella grafica e nei contenuti, è infatti possibile ricercare e visualizzare singole pubblicazioni oppure, nel caso della versione testuale, singoli atti (ricercabili anche per parola significativa) in un’ampia Banca Dati contenente le Gazzette Ufficiali, in formato testuale e/o PDF (in funzione del periodo storico di riferimento), pubblicate anche negli anni passati.

Il servizio consente, infatti, di ricercare e visualizzare le Gazzette Ufficiali in:

  • Formato “testuale”per ogni tipologia di Gazzetta Ufficiale è possibile ricercare le singole pubblicazioni oppure gli atti (normativi ed amministrativi) in esse pubblicati.Il sistema mette a disposizione tutte le Gazzette Ufficiali pubblicate a partire dalla data indicata:
    Serie Data di pubblicazione
    Serie Generale 2 gennaio 1988
    1ª Serie Speciale – Corte Costituzionale – dall’8 gennaio 1988 “complete”
    – dal 28 luglio 1956 al 30 dicembre 2007 “solo dispositivi della Corte”
    2ª Serie Speciale – Unione Europea – dal 4 gennaio 1988 al 31 marzo 2001 soltanto i titoli degli atti
    – dal mese di aprile 2001 l’intero atto in formato PDF
    3ª Serie Speciale – Regioni 2 gennaio 1988
    4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami 3 agosto 1999
    5ª Serie Speciale – Contratti Pubblici 3 gennaio 2007
    Parte II 2 gennaio 1990

    Nel caso della GU 2ª Serie Speciale – Unione Europea è possibile visualizzare, fino al mese di marzo 2001, soltanto i titoli degli atti; dal mese successivo è possibile visualizzare, a partire dal relativo titolo, anche l’intero atto in formato PDF.Le ultime Gazzette Ufficiali pubblicate verranno opportunamente segnalate sull’home page del sito contestualmente all’aggiornamento (quotidiano) del relativo archivio.

    Il sistema rende disponibili, in versione originale, anche gli “atti normativi” pubblicati dal 1933 al 1987.

  • Formato “grafico PDF”per ogni tipologia di Gazzetta Ufficiale è possibile visualizzare e scaricare le singole pubblicazioni.Il sistema mette a disposizione tutte le Gazzette Ufficiali pubblicate a partire dalla data indicata:
    Serie Data di pubblicazione
    Serie Generale 2 gennaio 1986
    1ª Serie Speciale – Corte Costituzionale 7 gennaio 2009
    2ª Serie Speciale – Unione Europea 2 aprile 2001
    3ª Serie Speciale – Regioni 3 gennaio 2009
    4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami 2 gennaio 2009 (supplementi dal 4 gennaio 2002)
    5ª Serie Speciale – Contratti Pubblici 3 gennaio 2007
    Parte II 1 marzo 2001

    È possibile visualizzare, per ogni pubblicazione, le singole pagine oppure l’intera Gazzetta Ufficiale in “PDF non certificato” che, a partire dal 2009, viene affiancata da quella in “PDF certificato”.L’archivio è aggiornato quotidianamente.

  • Formato “grafico PDF” per le Gazzette Ufficiali pubblicate antecedentemente al 1986 – Gazzetta Storica (*)per ogni tipologia di Gazzetta Ufficiale è possibile visualizzare e scaricare le singole pubblicazioni.Il sistema mette a disposizione le Gazzette Ufficiali della Parte I pubblicate nel periodo indicato:
    Serie Data di pubblicazione
    Parte I 1 gennaio 1946 – 10 giugno 1946
    Serie Data di pubblicazione
    Parte I 20 giugno 1946 – 31 dicembre 1985
    Parte I 24 marzo 1956 – 31 dicembre 1985
    Parte I – CEE 1985

    È possibile visualizzare, per ogni pubblicazione, le singole pagine oppure l’intera Gazzetta Ufficiale in “PDF non certificato”.Nell’archivio della Gazzetta Ufficiale storica alcune pubblicazioni potrebbero risultare assenti; è tutt’ora in corso l’attività di reperimento ed acquisizione delle pubblicazioni mancanti finalizzato al completamento dell’archivio.

    (*) la Parte prima della Gazzetta Ufficiale, a decorrere dal 1º gennaio 1986, è stata suddivisa, con D.M. 24 settembre 1985, in una “Serie Generale” ed in altre tre serie (poi divenute cinque) destinate a pubblicare atti specifici.

 

STRATEGIA: articolo 18 statuto lavoratori – casi non applicazione secondo #leggepertutti #wikilabour

STRATEGIE: Decalogo contro #FakeNews secondo associazione Factcheckers


24/10/2017 http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-55836654-b659-4050-b983-b9234ac3264f.html

DAL MINUTO 10 al 29


1. Non condividerai notizie non verificate.
2. Ricordati che internet e i social network possono essere manipolati.
3. Ricordati di risalire alle fonti.
Sono alcune delle regole d’oro che, a partire dal 31 ottobre, saranno parte del programma nelle scuole italiane.
Uno strumento in più per imparare a orientarsi nel mare magnum del web e a difendersi dalle fake news.
Ne parliamo con Nicola Bruno, giornalista e cofondatore dell’associazione Factcheckers. Anche la comunità di Wikipedia deve continuamente confrontarsi sulle regole condivise per garantire la correttezza delle informazioni nelle sue voci enciclopediche, come ci spiega Luca Martinelli, amministratore di Wikipedia Italia.


FONTI: EUR-LEX

La banca dati viene aggiornata ogni giorno e contiene documenti anche del 1951. Ogni documento è provvisto di una serie di metadati analitici (riferimento della pubblicazione, date, parole chiave, ecc.) organizzati in schede diverse.


eur-lex.europa.eu/homepage.html


 
EUR-Lex consente di accedere gratuitamente alla seguente documentazione nelle 24 lingue ufficiali dell’UE:

  • la Gazzetta ufficiale autentica dell’Unione europea
  • il diritto dell’UE (trattati, direttive, regolamenti, decisioni, legislazione consolidata, ecc.)
  • gli atti preparatori (proposte legislative, relazioni, Libri bianchi e Libri verdi, ecc.)
  • la giurisprudenza dell’Unione europea (sentenze, ordinanze, ecc.)
  • gli accordi internazionali
  • i documenti dell’EFTA
  • le sintesi della legislazione europea, che inseriscono gli atti giuridici nel relativo contesto politico e ne illustrano i contenuti in un linguaggio semplice
  • altri documenti pubblici.

Inoltre permette di seguire le procedure che portano all’adozione degli atti giuridici.

La scheda “Testo” è quella che si apre per impostazione predefinita. La scheda “Informazioni sul documento” contiene le informazioni riguardanti il documento (metadati). A seconda del tipo di documento consultato, altre schede possono essere disponibili (ad es. “Procedimento”, “Recepimento nazionale”, “Sintesi della legislazione”, ecc.).

Un documento può essere visualizzato al massimo in 3 lingue contemporaneamente. Per impostazione predefinita, la prima lingua è quella dell’interfaccia utente.

Tipi di documenti disponibili / Gazzetta ufficiale dell’Unione europea / Homepage

FONTI: Ministero della Giustizia – STATISTICHE

Sono qui ricercabili per argomento, periodo di riferimento, territorio e strutture competenti le statistiche prodotte dall’amministrazione della giustizia.


giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14.page


Le statistiche dell’amministrazione penitenziaria riguardano i soggetti in esecuzione penale. Le statistiche dell’organizzazione giudiziaria riguardano i dati sull’attività giurisdizionale civile e penale degli uffici giudiziari. Le statistiche della giustizia minorile riguardano l’utenza dei servizi minorili e l’applicazione delle convenzioni internazionali in materia di protezione dei minori. Nell’ambito della giustizia penale riguardano fenomeni di particolare rilevanza e interesse sociale.

STRATEGIA #BiblioVerifica video: quanto spende il ministero della Giustizia #Siope

quanto spende annualmente il ministero della Giustizia italiano nel suo complesso?

http://youtube.com/watch?v=vDWjC4e_4Ec&feature=em-upload_owner

Queste sono le richieste di BIBLIOVERIFICA pervenute finora

titolo
richiesta
richiedente
Silver Nervuti: Professionisti dal fronte
notizie nel video https://www.youtube.com/watch?v=1ZhbdcB2muw
lello carraca
Auto a benzina vs elettriche: quale impatta e inquina meno
capire quanto impatto hanno i due tipi di auto, in modo da capire se veramente le auto elettriche inquinano di meno
Gabriele fonda
Vaccini Covid19 (terza dose)
Salve, vorrei capire se questa affermazione sui vaccini Covid19 è stata poi effettivamente confermata, rispetto a quanto indicato il 23/06/2021 su LaRepubblicaSalute:“La somministrazione per via sistemica di molecole di RNA viene a tutt'oggi associata, sin dalle prime applicazioni terapeutiche, a tossicità se ripetuta frequentemente anche quando, come nel caso dei vaccini, la sequenza viene modificata sia per incrementarne stabilità ed immunogenicità sia proprio per ridurne gli effetti immunotossici.”
Estratta da: https://www.repubblica.it/salute/2021/06/23/news/richiami_covid_-307142443/
Cristina Biaggi
Diete
È possibile dimagrire 10 chili in un mese ?
Giusy Perlingieri
Coronavirus dottore Shiva
Esternazione del dott. Shiva su attacco alla democrazia
Jane armena
Virus in laboratorio
Ecco cosa scrive Laura berti tg2 salute: sta girando un video del 2015 della rubrica del tg3 Leonardo dove si parla di virus creati in laboratorio dal virus SARS in Cina. Chiamato Enrico Bucci, prof alla Temple University a Philadelphia del Patto per la Scienza . HA SMENTITO. Ha detto che quel servizio era fatto in modo poco approfondito .Quel virus del 2015 NON AVEVA NESSUN POTENZIALE EPIDEMICO ed era stato creato in laboratorio per una ragione specifica ovvero trovare farmaci contro la SARS.
Francesca Carnevale
Libertà finanziaria
Ricchezza libertà finanziaria reddito passivo
Emanuele Piaggi
aloe e cancro
ci sono interazioni fra l'aloe e i trammenti medici per il cancro?
ivana truccolo
tav
Quanti km di galleria sono stati scavati?
Letizia Donnini
Dentro l'occhio del personaggio di zepeto c'è una cam
Nn la so dicono cosi
Luca de vellis
immunità di gregge
documentazione scientifica a supporto della teoria dell'immunità di gregge mediante copertura vaccinale
Antonio Gavini
Fibromialgia
Ho letto di due nuove terapie per questa patologia e vorrei essere certa non si tratti di "bufale", essendo una malattia di cui tutti parlano, ma difficilmente se ne viene a capo. 1)L'ossigeno terapia iperbarica, consigliata anche per gli acufeni e vertigini (due dei tanti disturbi di questa patologia). La terapia consiste principalmente in autoemoinfusioni da da praticarsi con frequenza, si inietta al paziente il suo stesso sangue, miscelato con ossigeno e ozono secondo protocolli prestabiliti.
2) La stimolazione transcranica. Il metodo non è invasivo e utilizza un macchinario per applicare una stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale. La stimolazione avviene a bassa frequenza grazie a campi elettrici o magnetici. Serve a stimolare la corteccia nella parte del cervello che si pensa dedicata alla percezione del dolore.
Fonte: La notizia, giornale.it, Raffaella Guadagno, 13 novembre 2017.
Grazie per l'attenzione
Silvia
Silvia
vaccini
vaccini
Francesca Becucci
Quale e' l'indice della corruzione in Italia?
Vorrei sapere come evolve il tasso di corruzione in Italia
DEMO
Quanti dipendenti pubblici abbiamo in Italia?
Vorrei sapere il numero di lavoratori nella pubblica amministrazione, possibilmente separandoli per genere e per ente
DEMO
diritto del lavoro
art. 18 codice del lavoro, casi di non applicazione
giannina canu
diabete
nuove cure complicanze
giannina canu
Spesa annuale ministero Giustizia
Come posso trovare quanto spende annualmente il ministero della Giustizia italiano nel suo complesso
Demo
PIL italiano negli ultimi anni
Vorrei sapere l'andamento percentuale del PIL prodotto interno lordo negli ultimi 5-6 anni
DEMO
quanti cittadini italiani usano Internet
vorrei sapere se esiste una fonte certificata che rilevi quanti cittadini italiani usano Internet
Demo

FONTI: Banca d’Italia – BASE DATI STATISTICA


infostat.bancaditalia.it/inquiry


 

Contenuti consultabili e principali funzioni

La Base Dati Statistica della Banca d’Italia contiene le informazioni riscontrabili in alcune pubblicazioni periodiche (il Bollettino Statistico e i Supplementi al Bollettino Statistico) nonché alcune statistiche macroeconomiche a carattere storico.

Per le pubblicazioni, la base dati contiene sia la versione statica PDF sia la versione dinamica con i dati navigabili.

I dati sono rappresentati attraverso tavole predefinite in formato multidimensionale o in serie storiche; è sempre possibile generare prospetti personalizzati in base alle proprie esigenze.

Un ampio sistema di metadati documenta il contenuto e la struttura delle informazioni, agevolando la comprensione delle statistiche e l’attività di ricerca dei dati.

 


Il modello dei dati

La Base Dati Statistica comprende diverse tipologie di contenuti che possono essere schematicamente ripartiti in:

  • Dati quantitativi
  • Metadati: sono dati qualitativi rappresentati da codici e descrizioni che descrivono e spiegano i dati quantitativi. I metadati possono essere riferiti a livello di tavola, di serie, di domini.
  • Documenti: per le statistiche derivanti da pubblicazioni l’applicazione di inquiry consente anche l’accesso diretto al documento PDF; ai dati sono associati dei grafici.

Dal punto di vista metodologico tutte le informazioni sono rappresentate secondo un modello multidimensionale la cui struttura elementare è denominata Cubo.

Esso contiene tutte le informazioni necessarie per rappresentare un fenomeno ed è identificato in modo univoco da una Chiave visibile nell’Indice dei contenuti in corrispondenza dell’ultimo elemento di ogni nodo (vedi oltre) oppure in alto nella finestra Dati (cfr. Capitolo 3).

La struttura generale del Cubo prevede:

  • il fenomeno oggetto d’osservazione (es. impieghi)
  • le variabili di classificazione che circostanziano il fenomeno oggetto dell’osservazione (es. Attività economica della clientela) specificandone le caratteristiche, ciascuna delle quali è associata ad un insieme di valori ammissibili, tra tutti gli elementi del Dominio, detto ‘Dominio in uso’;
  • le variabili di misura (un importo, un tasso, un indice, ecc.) del fenomeno statistico osservato (ad esempio, numero degli sportelli bancari). Nei Cubi monomisura la misura non ha un nome specifico perché è unica. Nei Cubi multimisura invece ciascuna di esse ha un suo nome specifico;
  • gli attributi che qualificano la misura (ad esempio, se si tratta di un valore percentuale o di un importo espresso in una scala particolare).

FONTI: Ministero Finanze – Documentazione economica e finanziaria

Il servizio di Documentazione economica e finanziaria, a cura del CERDEF, è la banca dati completa ed integrata di normativa, prassi e giurisprudenza in materia fiscale ed economica ed è attivo gratuitamente sul web per rispondere alle esigenze di pubblicità imposte dallo Statuto del contribuente.


def.finanze.it/DocTribFrontend/RS2_HomePage.jsp


RICERCA PER PAROLE

Questa funzionalità consente di effettuare una ricerca testuale con i termini inseriti nel campo Parole in base all’opzione selezionata tra quelle presenti nel menu a tendina del campo Criterio:

  • tutte le parole – il sistema ricerca i documenti che contengano tutti i termini inseriti;
  • almeno una parola – il sistema ricerca i documenti che contengano almeno uno dei termini inseriti;
  • frase esatta – il sistema ricerca la frase esatta;
  • parole adiacenti – il sistema ricerca i documenti che contengano i termini inseriti vicini tra loro in un intorno di massimo 5 parole

Ricerca con operatori logici – consente di effettuare la ricerca con gli operatori logici AND, OR, NOT secondo regole dettagliate

FONTI: Ministero Interno – Dati e statistiche

Relazioni, report, dati e statistiche, che riguardano le aree di competenza del ministero dell’Interno, sono state raccolte in un unico contenitore per rendere più facile la consultazione delle informazioni.


interno.gov.it/it/sala-stampa/dati-e-statistiche


E’ sufficiente effettuare una ricerca semantica per trovare immediatamente le informazioni raggruppate per ufficio emittente.
L’attività di raccolta dati viene svolta dall’Ufficio centrale di statistica che, insieme agli uffici delle prefetture, contribuisce al Sistema nazionale di statistica (Sistan).

Questa sezione contiene, inoltre, dati e statistiche non consolidati forniti periodicamente dai dipartimenti del ministero.

FONTI: N-LEX

N-Lex offre un punto di accesso unico alle banche dati legislative nazionali dei singoli paesi dell’UE.

Scegli uno dei paesi elencati per cercare atti giuridici o per saperne di più sul suo ordinamento giuridico.


eur-lex.europa.eu/n-lex//index_it


Selezionare Ricerca in più banche dati per effettuare una ricerca in più di un paese allo stesso tempo.

 

Cos’è N-Lex?

N-Lex offre un punto di accesso unico alle banche dati legislative nazionali nei singoli paesi dell’UE.

Non contiene documenti, ma è un’interfaccia di ricerca semplice per i sistemi informativi giuridici nazionali (e in quanto tale dipende interamente da questi ultimi).

Cosa si può fare in N-Lex?

  • Usare una funzione di ricerca standard per consultare le banche dati di qualsiasi paese
  • Recuperare documenti direttamente da tali banche dati
  • Trovare descrizioni del contenuto delle banche dati di ciascun paese (diversi tipi di legislazione nazionale) e di come effettuare ricerche mirate in questo ambito
  • Trovare documenti in ogni lingua dell’UE (usare la traduzione automatica per effettuare ricerche e tradurre le pagine ottenute come risultati)

Contesto

N-Lex completa EUR-Lex, il sito degli atti giuridici dell’UE, fornendo link alle legislazioni nazionali.

È stato messo a punto dall’Ufficio delle pubblicazioni dell’UE e dai paesi membri dell’Unione.

STRUMENTI: Google arriva l’etichetta per le notizie verificate

“Dopo aver valutato i riscontri ricevuti da parte degli utenti e degli editori, abbiamo deciso di rendere disponibile l’etichetta e di estenderla al motore di ricerca”, spiegano Justin Kosslyn (Product Manager, Jigsaw) e Cong Yu (Research Scientist, Google Research).


http://www.wired.it/internet/web/2017/04/07/google-etichetta-notizie-verificate/

“Per la prima volta, quando viene effettuata una ricerca su Google che restituisce un risultato che contiene la verifica dei fatti di uno o più affermazioni pubbliche, questa informazione verrà chiaramente visualizzata nella pagina dei risultati di ricerca.

Arrivano uno via l’altro, gli annunci sugli strumenti che tentano di arginare la disinformazione online. Ieri la guida di Facebook per riconoscere le notizie false, oggi Google con l’etichetta Fact Check, disponibile sia su Google News che nel motore di ricerca, a livello globale e in tutte le lingue. A ottobre, insieme ai partner di Jigsaw, Google aveva annunciato che in alcuni Paesi avrebbe iniziato a consentire agli editori di mostrare l’etichetta “Fact Check” in Google News. Questa etichetta consente di identificare in modo più immediato gli articoli di verifica dei fatti.


http://factmata.com

Factmata é una startup inglese che, grazie ad intelligenza artificiale e machine learning, ha inventato un sistema per identificare le notizie false, guadagnandosi 50 mila euro di finanziamento da parte di Google nell’ambito della Google News Initiative, progetto dell’azienda di Mountain View per sostenere il giornalismo di qualità.

FONTI: JurisWiki database di provvedimenti giurisdizionali aperto

JurisWiki è la prima piattaforma collaborativa e open per l’informazione giuridica.


juriswiki.it

E’ un sito web che raccoglie in un unico contenitore virtuale tutte le sentenze rese disponibili liberamente dalle principali corti italiane, straniere e internazionali e le rende facilmente reperibili e fruibili senza vincoli di copyright o barriere di accesso. In questo modo, chiunque, sia gli addetti ai lavori (avvocati, giudici, commercialisti) sia i privati cittadini, possono avere un accesso più agevole a centinaia di migliaia di sentenze. Si tratta di un database di provvedimenti giurisdizionali aperto e basato sul crowdsourcing, nel senso che chiunque può caricare nuove sentenze oltre alle diverse decine di migliaia già inserite dal nostro staff. E si tratta anche di un wiki a cui gli utenti possono contribuire perfezionando e commentando i provvedimenti, scrivendo massime, aggiungendo annotazioni e inserendo link ad altri provvedimenti o testi legislativi.

STRATEGIE: “Diritto alla Conoscenza” lezione di Stefano Rodota’

http://www.doppiozero.com/materiali/speciali/il-diritto-alla-conoscenza

In un bellissimo saggio dal titolo Fame di sapere, che poi nel testo diventa fame di conoscenza, Francesco Remotti ci conduce alle radici dell’umanità e alle origini della nostra cultura, quella delle parole iniziali della Metafisica di Aristotele: “Tutti gli uomini, per natura, desiderano sapere”. Fame indica un bisogno primario che, se non viene soddisfatto, porta la persona a morire. E dunque si può morite per mancanza di cibo, ma pure di sapere, in una unione tra corpo e mente.

A che cosa, però, ci riferiamo oggi parlando di conoscenza, poiché l’intera nostra società viene definita, appunto, della conoscenza? Viviamo in uno spazio sociale dilatato, senza precedenti nella storia dell’umanità, creato da Internet, identificato con la Rete, dove si mescolano soggetti e fenomeni diversi, dove i ruoli possono cambiare vorticosamente e gli interessi trovarsi in conflitto. Questo spazio è riempito d’una infinita conoscenza che, per le sue caratteristiche, Luciano Gallino ha definito un “bene pubblico globale” e che, anzi, viene ormai sempre più considerata un “bene comune”, liberamente accessibile da ogni persona. Che cosa vuol dire, allora, percorrere quest’immenso territorio muniti d’un diritto?

La risposta più ovvia – attingere la maggior quantità possibile di sapere – è ormai insufficiente, talvolta ingannevole. Bisogna andare oltre ogni formula semplice, scoprendo spesso che, una volta avviata una analisi appena più attenta, anche in passato l’accesso al sapere poneva numerosi problemi e, soprattutto, rifletteva una divisione netta tra produttori e consumatori della conoscenza. Oggi abbiamo la consapevolezza della impossibilità di tracciare una definitiva, stabile linea di confine tra quei due mondi e quelle due figure. Siamo di fronte ad un rapporto paritetico tra ricezione e produzione, ogni utente si fa produttore, cambiando così la natura stessa della conoscenza in rete, tanto che si è potuto concludere che ormai è stata annullata ogni differenza tra sfera culturale, sfera sociale, sfera mediatica.

Da queste considerazioni, tuttavia, non si può trarre la conclusione che diritto alla conoscenza significhi diritto a qualsiasi conoscenza, in qualsiasi modo o forma, guardando al mondo come ad una miniera a cielo aperto, dove qualsiasi informazione diviene liberamente disponibile. Esempi quotidiani mostrano che non è così. Basta ricordare il cosiddetto Datagate, la rivelazione che una agenzia americana raccoglie milioni di dati e li adopera per controllare le persone su scala planetaria. E’ stata così riscoperta l’importanza della privacy, diritto fondamentale da rispettare a tutela della libertà di ciascuno. Ma, all’interno della stessa sfera privata, il diritto di sapere può rovesciarsi nel diritto di non sapere, come accade quando una persona, ad esempio, non vuole che le vengano comunicate informazioni riguardanti il suo stato di salute. E la tutela della privacy può esigere una amputazione della conoscenza in rete, come accade con il diritto all’oblio che richiede appunto la cancellazione di informazioni già legittimamente raccolte.

Gli intrecci non si fermano qui. La stessa garanzia del diritto alla privacy si indebolisce, fino a scomparire, quando siamo di fronte a “figure pubbliche” – politici, attori, sportivi – che hanno scelto appunto di vivere in pubblico. E, considerando in particolare i politici, ci accorgiamo che il diritto alla conoscenza è funzionale al controllo diffuso che i cittadini devono poter esercitare su chiunque detenga un potere, facendo così emergere la dimensione della trasparenza come un connotato della democrazia.

Nasce così una sfera pubblico-politica dove gli arcana imperii sono sempre meno accettati. Vicende come quelle di Wikileaks e del Datagate hanno mostrato come fossero state colte tutte le opportunità tecnologiche per far crescere quasi senza limiti la raccolta delle informazioni e la loro conservazione in banche dati sempre più gigantesche, dove le informazioni sono divenute sempre più facilmente reperibili, alla portata di molti, accessibili a distanza, agevoli da divulgare. E questo ha fatto nascere la diffusa consapevolezza che lì si stava depositando un nuovo sapere sociale, che non poteva più essere sequestrato con le vecchie regole sul segreto e di cui i cittadini si sentivano i veri “proprietari”, dunque legittimati ad esercitare in questa direzione il loro diritto alla conoscenza, a quel “cercare, ricevere, diffondere” informazioni di cui parla la Dichiarazione universale dei diriti dell’uomo dell’Onu.

Di nuovo un radicale cambiamento di scenario. Il mondo si svela nella sua sempre più sconfinata ricchezza informativa, che ridisegna il ruolo del cittadino nella sfera pubblica, incidendo al tempo stesso, e in modo ancor più profondo, sul modo in cui ciascuno ridefinisce se stesso di fronte a questo sapere che gli si presenta come infinito, alla cui definizione e crescita anch’egli può contribuire. Abbiamo diritto alla conoscenza perché solo così possiamo liberamente costruire la nostra personalità, e dunque gli stessi sistemi istituzionali devono essere strutturati in modo da permettere pienezza del vivere, dell’essere davvero se stessi. Tutto il sapere del mondo è lì. a portata di mano, e nessun ostacolo deve essere posto alla libertà di accedervi.

Si innestano qui conflitti che non sono tra vecchio e nuovo, tra continuità e discontinuità, ma che hanno la loro origine nella molteplicità degli interessi Richiamando le “enclosures” dei fondi che si verificarono in Gran Bretagna a partire dal Settecento, sottraendo quei beni agli usi comuni, si denuncia oggi il rischio di un nuovo movimento per la “chiusura” di quel bene globale che è appunto la conoscenza. Reggono, di fronte alla nuova realtà, categorie proprietarie forti come il diritto d’autore e il diritto di brevetto? L’accesso al mondo della conoscenza deve passare attraverso la logica del mercato o attraverso la logica dei diritti? La conoscenza è una merce o un bene comune?

Questi sono conflitti reali che, tuttavia, proprio nella realtà possono trovare forme di composizione lontane dalla pretesa di far prevalere uno soltanto degli interessi in campo. Il punto di riferimento è rappresentato dal fatto, innegabile, che la tecnologia ha “reinventato” la conoscenza, sì che nessuno può pretendere di esserne il proprietario più o meno esclusivo. Il problema, allora, diventa quello di garantire al massimo la possibilità di essere protagonisti nella produzione della conoscenza (e questo implica diritto di accesso alla tecnologia e ostilità alla censura); quello di capovolgere l’assunto secondo il quale unico riferimento deve essere la logica proprietaria; quello di inventare forme anche giuridiche di riconoscimento concreto del diritto alla conoscenza, liberandosi dalla tentazione di rifugiarsi nelle vecchie categorie, che la forza delle cose continuamente scardina (ecco, allora, le tariffe flat, i creative commons e tutti gli altri strumenti che disegnano un contesto istituzionale dove diventa possibile la composizione degli interessi).

Dinamiche, queste, che sembrano destinate a funzionare quando ci si trasferisce nella dimensione digitale. Ma il libro, il libro di carta, con il piacere di sentirlo fisicamente, con la sua persistenza che lo sottrae alle ingiurie del tempo che colpiscono i dati digitali e li fanno deperibili e non più leggibili? In questo nuovo universo il libro non custodisce solo una memoria, ma un modo d’essere che, nelle varie forme della scrittura e degli strumenti ai quali è stata affidata, davvero può dirsi che ha accompagnato la storia dell’umanità. E la sua fisicità, che incorpora un bene immateriale come la conoscenza, ha bisogno dei suoi luoghi anch’essi storici, ma adeguati al mutamento, le librerie appunto, dove rimane il contatto effettivo tra lettore e libro.

Il precettore settecentesco rivolgeva questo invito al suo discepolo: “Si vous êtes curieux, allez voyager”. L’invito al viaggio rimane, continua ad essere fondato sulla curiosità intellettuale, si estende all’intero mondo della conoscenza, e ai molteplici strumenti che , lì, ciascuno di noi può adoperare.

http://www.doppiozero.com/materiali/speciali/il-diritto-alla-conoscenza

EVENTI: “Archivi e biblioteche al tempo delle #fakenews le biblioteche digitali come servizio alla comunità”

mercoledì 21 giugno ore 15-19

Biblioteca della Camera dei deputati
Sala Galileo, secondo piano
Via del Seminario 76 – Roma


http://www.aib.it/attivita/2017/62975-archivi-biblioteche-fake-news/

 

Archivi e biblioteche sono servizi e strumenti di conoscenza critica della realtà fondamentali per la cittadinanza attiva, l’apprendimento, la ricerca scientifica, la salvaguardia della memoria culturale e il confronto delle idee. La digitalizzazione della documentazione storica, la crescita esponenziale delle pubblicazioni correnti born-digital e le tecnologie per facilitarne reperimento, integrazione, valorizzazione, rielaborazione e riutilizzo moltiplicano le opportunità di contribuire alla produzione di nuovi saperi a beneficio di tutti, ma al contempo accrescono la responsabilità dei gestori riguardo alla qualità, alla contestualizzazione, alla neutralità e alla affidabilità dell’informazione disponibile e affinché in ambiente digitale non si generino nuove barriere all’accesso e nuove forme di esclusione.
Il convegno prende spunto da un recente decreto del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo (DM 37/2017) istitutivo di un “Servizio per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital library”, che ha sollevato critiche e perplessità nel mondo degli archivi, delle biblioteche e della ricerca scientifica, e mira a promuovere un confronto pubblico tra esperti, utenti e decisori politici sulla natura e le finalità delle biblioteche digitali come istituti della democrazia e sulle architetture istituzionali che possono favorirne lo sviluppo.

Programma

Saluti
Antonio Casu, direttore Biblioteca della Camera dei deputati

Introduzione al Convegno. Il punto di vista delle Associazioni
Rosa Maiello, presidente Associazione italiana biblioteche
Mariella Guercio, presidente Associazione nazionale archivistica italiana
Giovanna Mazzola Merola, componente del direttivo Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli

Presiede Giovanni Bergamin, responsabile servizi informatici Biblioteca nazionale centrale di Firenze

Interventi di

Benedetta Tobagi, giornalista (in attesa di conferma)
– Federico Valacchi, docente di Archivisitica e archivistica applicata Università di Macerata
Roberto Delle Donne, docente di Storia medievale, Storia della storiografia medievale e Metodologia della
ricerca storica Università degli studi di Napoli Federico II
Gino Roncaglia, docente di di Informatica applicata alle discipline umanistiche ed Editoria digitale Università della Tuscia
Lorenzo Casini, docente di Diritto amministrativo IMT School for advanced studies Lucca; Consigliere giuridico del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo

Discussione

Conclusioni a cura di
Claudio Leombroni, Responsabile del Servizio Biblioteche, archivi, musei e beni culturali Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna

 

http://www.aib.it/attivita/2017/62975-archivi-biblioteche-fake-news

EVENTI: “#bastabufale. Impegni concreti” Camera dei Deputati

“#Bastabufale. Impegni concreti”. http://www.camera.it/leg17/537?shadow_mostra=24156

Le proposte operative della scuola, dell’impresa, dell’informazione e dei social network per contrastare le fake news sono state al centro dell’incontro promosso dalla Presidente della Camera Laura Boldrini che si è tenuto oggi, martedì 2 maggio, alle ore 10,30, nella Sala della Regina di Montecitorio. Dopo il saluto della Presidente e l’intervento introduttivo del giornalista Paolo Attivissimo, hanno preso la parola: Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria; Monica Maggioni, Presidente della Rai; Maurizio Costa, Presidente della Federazione italiana editori giornali; Richard Allan, Vicepresident public policy Facebook. Ha condotto i lavori l’attrice Geppi Cucciari. I relatori hanno presentato le proposte che, ognuno nel proprio ambito, intendono attuare per fronteggiare il fenomeno della disinformazione. Idee messe nero su bianco a conclusione dei tavoli di lavoro tematici che si sono tenuti, sempre a Montecitorio, il 21 aprile scorso e che hanno permesso a 39 organizzazioni ed esperti di confrontarsi sul tema. Al termine della mattinata sono state premiate le scuole vincitrici del concorso ‘Bufale in rete: come riconoscerle!’, bandito dalla Ibsa Foundation for scientific research e dall’Istituto Pasteur Italia. L’iniziativa prevedeva la realizzazione di un fumetto, a colori o in bianco e nero. A premiare i ragazzi, oltre alla Presidente Boldrini e alla Ministra Fedeli, il fumettista di Gazebo Makkox.

Cataloghi online OPAC sbn


Selezione delle fonti

STRATEGIE: Suggerimenti contro #FakeNews secondo Facebook

Ci stiamo impegnando per limitarne la diffusione e ti vogliamo fornire alcuni suggerimenti che ti aiuteranno a capire a cosa fare attenzione:

Non ti fidare dei titoli: le notizie false spesso hanno titoli altisonanti scritti tutti in maiuscolo e con ampio uso di punti esclamativi. Se le affermazioni contenute in un titolo ti sembrano esagerate, probabilmente sono false.
Guarda bene l’URL: un URL fasullo o molto simile a quello di una fonte attendibile potrebbe indicare che la notizia è falsa. Molti siti di notizie false si fingono siti autentici effettuando cambiamenti minimi agli URL di questi siti. Puoi accedere al sito per confrontare l’URL con quello della fonte attendibile.
Fai ricerche sulla fonte: assicurati che la notizia sia scritta da una fonte di cui ti fidi e che ha la reputazione di essere attendibile. Se la notizia proviene da un’organizzazione che non conosci, controlla la sezione “Informazioni” della sua Pagina per scoprire di più.
Fai attenzione alla formattazione: su molti siti di notizie false, l’impaginazione è strana o il testo contiene errori di battitura. Se vedi che ha queste caratteristiche, leggi la notizia con prudenza.
Fai attenzione alle foto: le notizie false spesso contengono immagini e video ritoccati. A volte, le immagini potrebbero essere autentiche, ma prese fuori contesto. Puoi fare una ricerca dell’immagine o della foto per verificarne l’origine.
Controlla le date: le date degli avvenimenti contenuti nelle notizie false potrebbero essere errate e la loro cronologia potrebbe non avere senso.
Verifica le testimonianze: controlla le fonti dell’autore per assicurarti che siano attendibili. La mancanza di prove o il riferimento a esperti di cui non viene fatto il nome potrebbe indicare che la notizia è falsa.
Controlla se altre fonti hanno riportato la stessa notizia: se gli stessi avvenimenti non vengono riportati da nessun’altra fonte, la notizia potrebbe essere falsa. Se la notizia viene proposta da fonti che ritieni attendibili, è più probabile che sia vera.
La notizia potrebbe essere uno scherzo: a volte può essere difficile distinguere le notizie false da quelle satiriche o scritte per divertire. Controlla se la fonte è nota per le sue parodie e se i dettagli e il tono della notizia ne rivelano lo scopo umoristico.
Alcune notizie sono intenzionalmente false: usa le tue capacità critiche quando leggi le notizie online e condividile solo se non hai dubbi sulla loro veridicità.


notizie false su Facebook??

https://facebook.com/help/188118808357379


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EVENTI: “no alle bufale” esperti alla Camera dei Deputati contro la disinformazione

NO ALLE BUFALE, BOLDRINI RIUNISCE ESPERTI ALLA CAMERA PER CONTRASTO A DISINFORMAZIONE

Quattro tavoli di lavoro per mettere in campo misure concrete sul tema delle fake news sono ospitati alla Camera il 21 aprile (Montecitorio – Sala della Lupa – ore 11).

Dal Ministero dell’Istruzione a Facebook, dalla RAI a Confindustria, dal CNR alla FIEG, dalla Polizia Postale alla CRUI.
39 sigle in tutto sono venute a presentare proposte e misure concrete che hanno intenzione di attuare per arginare il fenomeno della disinformazione.

La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha aperto il confronto tra gli esperti dei quattro settori interessati. (diretta webtv)

In particolare, al tavolo dedicato ai temi della Scuola, l’Università e la Ricerca sono intervenuti: Giuseppe Pierro del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca); Valter Malorni dell’Istituto superiore della Sanità; Massimo Inguscio, presidente del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche); Paolo Veronesi, presidente e Donatella Barus, direttrice della Fondazione Umberto Veronesi; Massimo Polidoro, segretario generale del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale); Gaetano Manfredi, presidente della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università italiane); Roberta Lanciotti, portavoce del Forum nazionale delle associazioni studentesche.
Moderatore: Walter Quattrociocchi.

Al tavolo coi rappresentanti del mondo digitale partecipano Diego Ciulli, public policy Google; Laura Bononcini di Facebook Italia; Riccardo Capecchi, Segretario generale di Agcom; Licia Califano dell’Autorità garante della privacy; Silvia Brena, cofondatrice di Vox (Osservatorio italiano sui diritti); Nunzia Ciardi, direttrice della Polizia postale; Vincenzo Cosenza di Blogmeter; Matteo Flora, fondatore di The Fool.
Moderatore: David Puente.

Per quello delle imprese ci sono Alfonso Dell’Erario, responsabile comunicazione di Confindustria; Lorenza Manessi, capo ufficio stampa Confartigianato, in rappresentanza di Rete imprese; Francesca Alfano, responsabile formazione di Coldiretti; Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di consumatori); Giovanna Maggioni, direttrice Generale di UPA (Utenti Pubblicità Associati); Luigi Mastrobuono, direttore di Confagricoltura per Agrinsieme; Roberto Calari, coordinatore Alleanza delle cooperative italiane; Carolina Mailander, consigliere Assorel (Associazione imprese di comunicazione e relazioni pubbliche); Raffaele Paciello, consigliere nazionale Ferpi (Federazione relazioni pubbliche italiana).
Moderatore: Michelangelo Coltelli.

Infine, per i media, sono presenti Fabrizio Carotti, direttore generale Fieg (Federazione italiana editori giornali); Maria Latella di Sky Tg24, Il Messaggero e Radio 24; Ida Colucci, direttrice del Tg2; Antonio Di Bella, direttore di Rai News 24; Riccardo Luna, direttore di Agi; Luigi Contu, direttore di Ansa; Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it; Paola Spadari dell’Ordine dei Giornalisti; Federica Gentile, di Rtl; Gianluca Di Feo, vicedirettore de La Repubblica; Raffaele Lorusso della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa italiana); Paolo Liguori, direttore di Tgcom24 per Mediaset; Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della sera; Francesca Sforza de La Stampa; Alexander Iahnadjiev, direttore dell’Agenzia Vista.
Moderatore: Paolo Attivissimo.

Appello per il diritto a una corretta informazione
Essere informati correttamente è un diritto. Essere disinformati è un pericolo.
https://www.bastabufale.it/
Ho deciso di lanciare questo appello perché ritengo che il web sia un importante strumento di conoscenza e democrazia. Ma spesso anche luogo di operazioni spregiudicate, facilitate dalla tendenza delle persone a prediligere informazioni che confermino le proprie idee. In rete sono nati fenomeni nuovi, come le fabbriche di bufale a scopo commerciale o di propaganda politica e certo giornalismo “acchiappaclick”, più interessato a incrementare il numero dei lettori anziché a curare l’attendibilità delle fonti.

Le bufale creano confusione, seminano paure e odio e inquinano irrimediabilmente il dibattito. 

Le bufale non sono innocue goliardate. Le bufale possono provocare danni reali alle persone, come si è visto anche nel caso dei vaccini pediatrici, delle terapie mediche improvvisate o delle truffe online.

Questo è il tempo della responsabilità. È necessario mobilitarsi, ciascuno di noi deve fare qualcosa per contrastare la disinformazione e contribuire a tutelare la libertà del web e la dignità di chi utilizza questo spazio che offre enormi opportunità culturali, relazionali ed economiche.

Non si tratta né di bavagli né di censure. Si tratta di reagire e affrontare un problema che ci riguarda tutti. Firmare questo appello significa fare la propria parte e dare il proprio contributo. Alcuni ambiti, poi, sono più esposti di altri e hanno una maggiore responsabilità: la scuola in primis, ma anche l’informazione, le imprese, i social network. A chi vi opera chiediamo uno sforzo aggiuntivo.

FIRMA PER DIRE NO ALLE BUFALE, SÌ ALLA CORRETTA INFORMAZIONE

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