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EVENTI: Darwin Day 2018, a caccia di bufale #streaming @scinet_it @Milano #6febbraio 2018

L’evento potrà essere seguito in diretta su Scienza in Rete, partner della manifestazione.

https://www.scienzainrete.it


http://www.comune.milano.it/museostorianaturale


http://www.turismo.milano.it


“Sicuramente vero? Fatti, ipotesi, congetture” è il titolo della edizione 2018 del Darwin Day di Milano, che si terrà come tutti gli anni il 6 febbraio al Museo di Storia Naturale. Anche la manifestazione dei patiti di evoluzionismo si cimenta quindi col ragionare sul tema più in voga in questo periodo, declinabile in vari modi: Fake News, fatti alternativi e post verità. Che si scopra un meccanismo di selezione delle bufale simile a quello svelato da Darwin per le specie?

  • ore 10.15 Occhio alla bufala! Come il metodo scientifico può difenderci dalle fake news
    Massimo Polidoro GIORNALISTA E SCRITTORE – SEGRETARIO NAZIONALE CICAP
  • ore 10.45 I fossili, le antiche civiltà e l’evoluzione: l’importanza della storia della scienza per riconoscere la pseudoscienza
    Marco Ciardi UNIVERSITÀ DI BOLOGNA – CICAP
  • ore 11.15 Nascita e crescita del pensiero scientifico
    Giulio Lanzavecchia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA
  • ore 11.45 Valutazione delle fonti di informazione scientifica
    Andrea Becchetti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA
  • “Fake news”, “post-verità” e persino “fatti alternativi”: sono termini entrati in uso recentemente, nell’ambito del dibattito sull’attendibilità delle informazioni che frequentemente riguarda argomenti scientifici, soprattutto nei campi della biologia, della
    medicina e della fisica. “Bufale” e pseudoscienze, pur essendo prive di fondamento ma facendo talvolta uso di una terminologia apparentemente scientifica, risultano attraenti perché sembrano permettere il superamento dei limiti imposti dalla razionalità e promettono certezze o speranze che la scienza non è sempre in grado di fornire. Nemmeno i singoli scienziati ne sono immuni: Alfred
    Wallace, co-scopritore con Charles Darwin della selezione naturale e fondatore della biogeografia, era dedito allo spiritismo e contrario alla vaccinazione antivaiolosa. L’esempio citato dimostra che non si tratta di un tema esclusivo dei nostri giorni, ma lo sviluppo dei moderni mezzi di comunicazione ne ha amplificato la portata.
    Il Darwin Day 2018 intende fornire elementi di conoscenza dei metodi e della storia della scienza utili per distinguere il vero dal falso, mostrando anche come lo studio dei meccanismi di genesi e diffusione di “bufale” e pseudoscienze permetta di capire meglio il
    procedimento scientifico


    Programma martedì 6 febbraio (scarica il programma completo)

    • ore 9.30 Indirizzi istituzionali di saluto
    • ore 10.00 Sicuramente vero? Fatti, ipotesi e congetture
      Maurizio Casiraghi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA – SIBE;  Marco Ferraguti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO – SIBE
    • ore 10.15 Occhio alla bufala! Come il metodo scientifico può difenderci dalle fake news
      Massimo Polidoro GIORNALISTA E SCRITTORE – SEGRETARIO NAZIONALE CICAP
    • ore 10.45 I fossili, le antiche civiltà e l’evoluzione: l’importanza della storia della scienza per riconoscere la pseudoscienza
      Marco Ciardi UNIVERSITÀ DI BOLOGNA – CICAP
    • ore 11.15 Nascita e crescita del pensiero scientifico
      Giulio Lanzavecchia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA
    • ore 11.45 Valutazione delle fonti di informazione scientifica
      Andrea Becchetti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA
    • ore 14.30
      Introduce e modera Sylvie Coyaud SCIENCE REPORTER
    • ore 15.00 OGM, la grande paura
      Stefano Bertacchi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA – IUxS
    • ore 15.30 Il “darwinismo sociale” fu pseudoscienza?
      Antonello La Vergata UNIVERSITÀ DI MODENA E REGGIO EMILIA
    • ore 16.00 Draghi, ornitorinchi e bufale: storie di zoologia al limite
      Giorgio Bardelli MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO
    • ore 16.30 Balle sottovuoto. Tutto ciò che sappiamo, ma non dovremmo sapere, sullo spazio
      Luca Perri ASSOCIAZIONE LOFFICINA
    • ore 17.00 Dibattito con il pubblico
    • ore 20.30 Ultime notizie sull’evoluzione umana
      Giorgio Manzi SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
      Massimo Polidoro GIORNALISTA E SCRITTORE – SEGRETARIO NAZIONALE CICAP

    ATTIVITÀ LUDICO-DIDATTICHE
    Prenotazione obbligatoria desk.adiemme@gmail.com Informazioni: tel 02 88463337


    DOMENICA 4 FEBBRAIO

    ore 16.00 Famose creature improbabili, science show Fake news e zoologia. Esiste già una disciplina che si occupa di questo curioso incontro: la criptozoologia.
    Venite a scoprirlo grazie all’incredibile visione di reperti naturalistici unici e misteriosi. A cura di Paolo De Piazzi. Per tutti dai 7 anni.


    SABATO 10 FEBBRAIO

    ore 11.30 Sarà vero? Sarà vero che lo struzzo mette la testa sotto la sabbia? E nelle gobbe del cammello c’è una riserva d’acqua? L’orso bruno trascorre tutto l’inverno davvero in letargo? Muovendoci tra i diorami del Museo andremo a conoscere meglio alcuni di questi animali: ci racconteranno cosa si dice di loro e ci sveleranno la verità sulle loro abitudini di vita. Per famiglie con bambini di 4-5 anni
    ore 15.00 Il Corriere delle Bufale Le pagine di un misterioso quotidiano riportano strane notizie che sembrano avere un fondamento scientifico, siamo davvero certi che si tratti di informazioni corrette? In che modo la scienza procede per confermare o confutare la verità di una notizia? Come veri reporter andremo alla ricerca di reperti che ci aiuteranno a scoprire se le pagine del Corriere delle Bufale raccontano bugie o verità. Per famiglie con bambini di 6-11 anni


    LUNEDÌ 12 FEBBRAIO

    ore 17.30 Buon compleanno Charles. Immagini e parole per festeggiare Darwin. Con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera. A cura di Maurizio Arcangeli, Clara Bonfiglio, Cristina Muccioli. Organizzato da Centro Filippo Buonarroti.



    IN COLLABORAZIONE CON:
    Società Italiana di Scienze Naturali (SISN)

    CON LA PARTECIPAZIONE DI:
    Associazione Didattica Museale (ADM)
    Centro Filippo Buonarroti (CFB)
    Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze (CICAP)
    Italia Unita per la Scienza (IUxS)
    Pikaia portale dell’evoluzione
    Scienzainrete
    Scienza Under 18
    Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE)

    STRUMENTI: Gruppo di lavoro della Commissione Europea contro le #fakenews

    I 39 esperti partecipanti al tavolo europeo “High Level group on Fake News” 2018:

    https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/experts-appointed-high-level-group-fake-news-and-online-disinformation

    Name

    Organisation/Company

    Raag, Ilmar

    Media executive

    Bechmann, Anja

    Aarhus University

    Nielsen, Rasmus

    Reuters Institute for Journalism Oxford

    Markovski, Veni

    Internet expert

    Jimenez Cruz, Clara

    Maldita.es / El Objetivo de Ana Pastor

    Frau-Meigs, Divina

    Sorbonne Nouvelle University

    Pollicino, Oreste

    Bocconi University

    Vaisbrode, Neringa

    Communications adviser

    Rozukalne, Anda

    Riga Stradings University

    Bargaoanu, Alina

    University of Bucharest

    Turk, Ziga

    University of Ljubljana

    Curran, Noel

    EBU

    Gniffke, Kai

    ARD

    Schwetje, Sonja

    RTL Group

    Nieri, Gina

    Mediaset

    Stjarne, Hanna

    Sveriges Television

    Polák, Juraj

    RTVS

    Whitehead, Sarah

    Sky News

    Goyens, Monique

    BEUC

    Steenfadt, Olaf

    Reporters sans frontières

    Sundermann, Marc

    Bertelsmann & Co

    Von Reppert-Bismarck, Juliane

    Lie Detectors

    Mantzarlis, Alexios

    IFCN Poynter

    Salo, Mikko

    Faktabaari

    Dzsinich, Gergely

    CyAN

    Riotta, Gianni

    Journalist

    Niklewicz, Konrad

    Civic Institute

    Wardle, Claire

    First draft

    Dimitrov, Dimitar

    Wikimedia

    MacDonald, Raegan

    Mozilla Firefox

    Lundblad, Nicklas

    Google

    Stephen Turner

    Twitter

    Richard Allan

    Facebook

    Gutierrez, Ricardo

    European Federation for Journalists

    Leclercq, Christophe

    EurActiv

    Lemarchand, Grégoire

    AFP

    Rae, Stephen

    Independent News and Media

    Fubini, Federico

    Journalist

    van Wijk, Wout

    News Media Europe

    I compiti del gruppo consistono nel consigliare la Commissione su tutte le questioni che si presentano nel contesto di informazioni false diffuse tra i media tradizionali e sociali e su come far fronte alle sue conseguenze sociali e politiche:

    – Analizzare in profondità la situazione attuale e il quadro giuridico, nonché i potenziali rischi politici e sociali associati alla diffusione della disinformazione online;

    – Definire la portata del problema e promuovere interventi legislativi o non legislativi per limitare la diffusione di contenuti falsi; nel fare ciò, si dovrebbe operare una distinzione tra false informazioni che equivalgono a contenuti illegali ai sensi della legislazione comunitaria o nazionale, ad es. incitamento all’odio, alla violenza o al terrorismo, diffamazione, ecc. e false informazioni che non rientrano nell’ambito di tali leggi, e quindi non illegali;

    – Definire ruoli e responsabilità di tutti gli stakeholder rilevanti con attenzione al funzionamento dei social network e di altre piattaforme online e alle vulnerabilità dei media di notizie professionali;

    – Valutare l’effetto delle misure volontarie messe in atto finora dalle piattaforme online e dalle organizzazioni dei mezzi d’informazione per contrastare le notizie false;

    – Valutare eventuali miglioramenti a tali misure volontarie esistenti,

    – Tracciare la direzione per lo sviluppo di giornalismo di qualità (giornalismo di dati, giornalismo investigativo, ecc.) E migliorare l’alfabetizzazione mediatica come azioni complementari per promuovere la fiducia nei media e nella consapevolezza degli utenti;

    – Identificare i principi guida per una possibile autoregolamentazione basata su buone pratiche condivise e il coordinamento delle politiche e attività pertinenti a livello UE e nazionale.

     


    https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/experts-appointed-high-level-group-fake-news-and-online-disinformation

     


    EVENTI: #wlic2018 @IFLA #Library Theory and Research Section joint with #InformationLiteracy Section – Call for Papers / Open Sessions


    2018.ifla.org/cfp-calls/library-theory-and-research-section-with-information-literacy-section

    The IFLA Library Theory and Research and Information Literacy Sections invite proposals for papers to be presented at their joint session on “Information Literacy: From Practice to Research and Back Again during the IFLA World Library and Information Congress in Kuala Lumpur, Malaysia from 24-30 August 2018.

    Since 1974 when the term information literacy was first used, the field has received a vast amount of attention from both practical and research perspectives. With the potential to transform lives and societies, the importance of information literacy is appreciated world-wide. Our understandings of information literacy come from across the globe and ranges in focus from practice-based to highly theoretical; from everyday life to education and workplace settings; and for infants through to the elderly.

    This session aims to bring together practice that is based on theoretical underpinnings and theory that can inform practice across the diverse field (of literacies that encompasses the analytical skills critical to information literacy). Our objective is to hear about a range of critical approaches and research models that contribute to building new theory; the challenges of applying theory in practice; the technology dimension in theoretical frameworks; how learning theories can inform practice; and cultural perspectives associated with learning.

    The session will look beyond standards and processes, engaging instead in the potential for developing knowledge to guide information literacy practice across disciplines, contexts and environments. It will also explore how the body of information literacy practice can inform the building of theory, which in turn can inform future practice.

    Suggested themes to guide submissions:

    • Construction of knowledge in information literacy
    • Critical approaches and challenges to build new theoretical contexts
    • Cross-cultural contexts in information literacy
    • Emancipatory pedagogy
    • Enabling technology to enhance information literacy theory and practice.
    • Exploring alternative routes to information literacy
    • Information literacies to transform society
    • Information literacy models – from theory to practice and back to theory
    • Informed learning theory
    • Methodological and analytical approaches for exploring information literacy.

    SUBMISSION GUIDELINES

    • Selection of papers will be based on an abstract (of no more than 500 words), which should demonstrate the paper’s relevance to one or more of the themes above, and how it will inform practice, research or both.
    • The author(s) should include their full contact details and a brief biographical note with the abstract.
    • Abstracts should be submitted as an MS Word file by e-mail. They will be reviewed by the full Program Committee.

    Please email your abstract to the Co-Chairs of Program Committee for the joint Library Theory & Research and Information Literacy Sections’ session:

    Dr. Gaby Haddow
    Email: G.Haddow@curtin.edu.au and

    Dr. Min Chou
    Email :minchou.njcu@gmail.com

    • If accepted, a full paper must be submitted for inclusion on the Conference website. Further details will be provided on acceptance.
    • Depending on the number of submissions accepted, we are expecting that up to 15 minutes will be allowed for each presentation, with 5 minutes for questions.
    • The Program Committee reserves the right to invite authors to participate in a panel discussion to close the Session, rather than present a paper.

    IMPORTANT DATES

    5 March 2018 – Abstract submission with full author(s) details including email contact.

    16 April 2018 – Notification of acceptance.

    1 June 2018 – Full paper due. Must be an original submission not presented or published elsewhere.

    CONTACT INFORMATION

    Dr. Gaby Haddow, Co-chair of Program Committee
    IFLA Library Theory & Research Section
    Email: G.Haddow@curtin.edu.au

    Dr. Min Chou, Co-chair of Program Committee
    IFLA Information Literacy Section
    Email: minchou.njcu@gmail.com

    LANGUAGE OF THE SESSION

    The language of the session is expected to be English. However, presenters may also give their talk in any of the IFLA working languages. Simultaneous translation is not guaranteed; therefore, presenters are strongly encouraged to provide the PowerPoint in English to facilitate understanding of the ideas presented.

    Submissions:

    All proposals must be received by 5 March 2018.

    Please note

    At least one of the paper’s authors must be present to deliver a summary of the paper during the program in Malaysia. Abstracts should only be submitted with the understanding that the expenses of attending the conference will be the responsibility of the author(s)/presenter(s) of accepted papers.

    All papers that are presented at the WLIC 2018 will be made available online via the IFLA Library under the Creative Commons Attribution 4.0 license.

    Authors of accepted papers must complete the IFLA Authors’ Permission Form.

    All expenses, including registration for the conference, travel, accommodation etc., are the responsibility of the authors/presenters. No financial support can be provided by IFLA, but a special invitation letter can be issued to authors.

    Congress Participation Grants

    List of opportunities for support is available on our Conference Participation Grants webpage.


    2018.ifla.org/cfp-calls/library-theory-and-research-section-with-information-literacy-section

    EVENTI: #ConvegnoStelline 15-16 marzo 2018 “LA BIBLIOTECA (IN)FORMA” #DigitalReference #InformationLiteracy #MediaLiteracy #Milano

    “Lo spazio social per la media literacy: #biblioVerifica vs #fakenews”
    di Damiano Orru e Paola Coppola
    16.3.2018 Convegno delle Stelline



    Le slide divulgate da #biblioVerifica sono scaricabili in pubblico dominio qui


    #BIBLIOVERIFICA, e’ un blog, e’ uno spazio social di interazione tra cittadini e BIBLIOVOLONTARI, ma soprattutto e’ una pratica di ricerca di dati e informazioni, applicando le indicazioni del Manifesto “How to Spot Fake News” divulgato dall’IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), per agevolare l’accesso all’informazione responsabile: condividendo strategie, strumenti e fonti attendibili, basandoci sui principi di accuratezza, tracciabilità, indipendenza, legalità, imparzialità.
     

    Convegno Stelline 2018

    “Lo spazio social per la media literacy: biblioVerifica vs fake news”
    16/03/2018


    Recensione a La biblioteca {in}forma
    Alla locandina dell’Ifla sulle false informazioni fanno riferimento (pp.157-158) anche Damiano Orrù e Paola Coppola nella loro relazione (Lo spazio social per la media literacy: biblioVerifica vs fake news, pp.157-165). I due presentano la loro iniziativa “biblioVerifica” (blog e presenza su LinkedIn, YouTube, Facebook, Twitter, Instagram, Meetup) (pp.161-163) e citano altre attività in rete volte a contrastare le informazioni scorrette, tra le quali il sito “Dottore ma è vero che…?“, promosso dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (pp.159-160). I relatori richiamano la “responsabilità che abbiamo come professionisti dell’informazione” (p.157) e affermano che, “come bibliotecari, in tutte le occasioni di scambio e condivisione con i nostri interlocutori, possiamo contrastare la disinformazione intenzionale diffusa con ogni mezzo e in ogni modo” (p.157).

    https://casadeilibri.wordpress.com/tag/convegno-delle-stelline/


    15 e 16 marzo 2018 http://www.convegnostelline.it



    Dal 1995 il Convegno delle Stelline è un momento di aggiornamento e crescita professionale per tutti gli operatori del mondo delle biblioteche.

    Il tema dell’edizione 2018 sarà LA BIBLIOTECA (IN)FORMA. Digital Reference, Information Literacy, e-learning.

    La formazione degli utenti ha infatti acquisito una crescente centralità nelle strategie di servizio della biblioteca.

    Obiettivo del convegno è approfondirne le molteplici sfaccettature alla luce degli sviluppi delle tecnologie digitali e della evoluzione delle metodologie di riferimento.

    Information literacy ed e-learning sono solo due aspetti, seppure fondamentali, di un convegno scientifico, che alla elaborazione teorica unirà la presentazione di nuovi progetti, lo studio di casi e di buone pratiche.

    Il percorso dedicato più strettamente al ruolo formativo della biblioteca si intreccerà con i temi riguardanti i servizi di informazione e in particolare il digital reference, evidenziando come la trasformazione delle tradizionali modalità di assistenza e consulenza al pubblico, in un’ottica anch’essa favorita dalle nuove tecnologie, concorra a definire un progetto unitario di carattere “educativo”.

    Particolare attenzione verrà dedicata anche al ruolo che le biblioteche possono svolgere, in un’ottica di educazione permanente, nella formazione di una cittadinanza attiva e consapevole.

    Come Arrivare

    FACEBOOK @ConvegnoStelline

    Twitter.com @CStelline #convegnoStelline

    RELATORI

    Lo spazio social per la media literacy: biblioVerifica vs fake news

    Oggi più di ieri le fonti web di informazione incidono nello sviluppo sia della personale convinzione che – in genere – dell’opinione pubblica. Talvolta si creano gruppi e comunità che contestano ogni tipo di notizia, persino quella certificata da enti istituzionali nazionali o internazionali.
    L’obiettivo del contributo è la promozione e la divulgazione del fact checking sui social, come processo autonomo e indipendente del cittadino, educando il fruitore all’accesso responsabile e critico all’informazione on-line.
    Tramite una redazione on-line di “biblioVolontari” – bibliotecari e archivisti – si applicano realmente e praticamente le indicazioni IFLA contro le fake news, condividendo sulle piattaforme social le strategie e gli strumenti di ricerca, le fonti informative certificate, unitamente a metodi di “biblioVerifica” basati sui principi di accuratezza, tracciabilità, indipendenza, legalità, imparzialità.
    16 marzo mattina


    15 e 16 marzo 2018 http://www.convegnostelline.it



    EVENTI: #18dicembre #scinet_it Sarà vero? Milano @museoWOW Incontro pubblico sulla Attendibilità delle fonti e sulle #FakeNews

    Lunedì 18 Dicembre 2017, ore 14:30-18:30
    Museo del Fumetto, viale Campania 12, Milano

    https://www.scienzainrete.it/articolo/incontro-pubblico-sulla-attendibilità-delle-fonti/2017-11-23

    Un dialogo a più voci per fare il punto sull’inganno e l’autoinganno, la credulità e la manipolazione nella nostra epoca, e sugli strumenti per difendersi. Esiste una via per verificare le notizie, distinguere la scienza dalla ciarlataneria, consolidare il senso critico nella scuola? E in questo la rete è d’intralcio o d’aiuto? Il tormentone delle fake news ha posto di nuovo al centro dell’attenzione il tema della attendibilità delle fonti, soprattutto nel mondo della salute, dell’informazione e della scuola. Se possedere la verità può essere impossibile, e forse nemmeno auspicabile, “farsi un’opinione” è diventata una sfida che richiede un metodo e guide all’altezza del compito.
    Agli insegnanti al termine della giornata verrà consegnato l’attestato di partecipazione.

    E’ possibile seguire la conferenza via streaming da questa pagina. Per informazioni scrivere a: recalcati@zadig.it

    Programma

    14:30 Introduzione
    Nicola Bellomo, Presidente Gruppo 2003 per la ricerca scientifica

    14:40 Ci si può fidare della scienza?
    Gianfranco Pacchioni, Università Milano-Bicocca
    Pietro Greco, Scienza in Rete

    15:00 Social media, informazioni e post verità
    Walter Quattrociocchi, Università Ca’ Foscari, Venezia

    15:20 L’han detto in tv e l’ho visto su internet: Stamina e altre emergenze di salute nei media e a scuola
    Eva Benelli, Asset project
    Cristina da Rold, Scienza in Rete
    Paolo Vitale, Liceo Scientifico Copernico, Brescia

    15:40 Competenze e benessere digitale nel mondo giovanile
    Marco Gui, Andrea Cerroni, Università Milano-Bicocca

    16:00 Obbligo o verità? Strumenti e metodi per essere cittadini consapevoli del web
    Alessandra Nesti, Loescher Editore – La Ricerca

    16:20 Coffee break

    16:35 Luigi Bona guida alla mostra: “Il complotto”, di Will Eisner

    16:50: Fisica per cittadini
    Lorenzo Magnea, Università di Torino

    17:10 Storia sociale delle fake news
    Olimpia Affuso, Università della Calabria

    17:30 Il romanzo alle prese con streghe e catastrofi
    Silvia Bencivelli, Bruno Arpaia, scrittori

    18:00 Capire e usare le immagini
    Marco Capovilla, Fotografia e informazione, Politecnico di Milano, Milano

    18:20 Conclusioni
    Maria Pia Abbracchio, Vice presidente Gruppo 2003, Università degli Studi di Milano

    Conducono Anna Piseri e Luca Carra

     

     

    Abstract:

    Pietro Greco, Gianfranco Pacchioni
    Ci si può fidare della scienza?
    Il ‘900 ha prodotto straordinari sviluppi scientifici con conseguenze profonde sul mondo in cui viviamo. Altre innovazioni sorprendenti ci attendono. Il progresso della scienza si basa su rigorosi meccanismi di verifica interna dei risultati raggiunti. Ma negli ultimi anni il modo di fare scienza è cambiato. Passione, curiosità e rigore faticano sempre di più a trovare spazio, schiacciati come sono da dure leggi di mercato e da una competizione sfrenata. Da vocazione di pochi, fare ricerca è diventato un mestiere di molti. Con conseguenze e rischi, come la comparsa di frodi, plagi, ma soprattutto con una produzione scientifica abnorme e spesso di scarso rilievo. Una scienza che perde di credibilità in un’era di fake news rappresenta un rischio che non possiamo permetterci.

    Walter Quattrociocchi
    Social media, informazioni e post-verità
    La fake news sono soltanto la punta dell’iceberg di un cambiamento molto più radicale che riguarda il processo di produzione della conoscenza. Internet ha dato a tutti la possibilità di accedere a una quantità sconfinata di informazioni, indebolendo il ruolo dei corpi intermedi come giornalisti e accademici. Evidenze empiriche forti suggeriscono che tutti, nessuno escluso, tendiamo a selezionare e rafforzare le narrazioni che più si addicono alla nostra visione del mondo, ignorando o combattendo posizioni contrarie. La polarizzazione domina i processi di fruizione dell’informazione, e quando è particolarmente alta il ricorso all’uso strumentale delle informazioni è prerogativa di tutti. Quando queste vengono formulate in maniera strumentale, omettendo dettagli (deliberatamente o non), possiamo avere un effetto di distorsione dell’ecosistema informativo.

    Eva Benelli, Cristina Da Rold, Paolo Vitale
    L’han detto in tv e l’ho visto su internet: Stamina e altre emergenze di salute nei media e a scuola
    Fare delle scelte sulla propria salute in consapevolezza e autonomia richiede un buon governo delle fonti di informazione. Per esempio, da chi ci arrivano le nostre convinzioni sull’influenza e su come contrastarla? Il ruolo determinante del “mi ha detto mia cugina”. Anche l’immigrazione è stata ed è tuttora un terreno in cui prolifera la disinformazione intenzionale. Si pensi all’uso dell’argomento salute per consolidare pregiudizi e forme più o meno velate di razzismo, dipingendo i migranti come untori di malattie per le quali non è documentata alcuna prevalenza in queste popolazioni. E se sono i giovani a chiedere: sarà vero quello che vedo, sento o leggo in rete? Cosa rispondono gli adulti? Sanno insegnare come distinguere ciò che può essere attendibile da ciò che sicuramente non lo è? I docenti si trovano a dover insegnare ciò che nessuno ha mai spiegato loro: l’uso della rete. Mentre scienza e pseudoscienza si confondono, molti sono disorientati e tra questi anche politici e grandi decisori. Purtroppo per i giovani, disincanto e pessimismo sembrano essere le emozioni dominanti tra gli adulti.

    Marco Gui, Andrea Cerroni
    Competenze e benessere digitale nel mondo giovanile
    La “competenza digitale” è una delle difese più importanti contro la cattiva informazione sul web. I dati della diffusione di tale competenza tra i giovani italiani mostrano che essa è distribuita in modo disuguale, specie nella dimensione informativa. Tuttavia, la capacità di valutare le informazioni non è l’unica competenza chiave per una buona dieta informativa: le fake news non sono infatti solo un problema di contenuto ma anche di forma! Esse sono costruite in modo da attirare la nostra attenzione in maniera istantanea e danno luogo spesso a comportamenti di consumo impulsivi. Inoltre, più l’ambiente è ricco di stimoli concorrenti, come avviene nel digitale, più rischiamo di agire impulsivamente nella loro selezione. Il concetto di “clickbait” illustra bene questi meccanismi. Educarsi a un consumo non impulsivo degli stimoli digitali concorre quindi, insieme alla competenza digitale informativa, a difenderci dai tranelli della cattiva informazione.

    Alessandra Nesti
    Obbligo o verità? Strumenti e metodi per essere cittadini consapevoli del web
    Loescher Editore dedica l’ultimo numero della sua rivista d’informazione didattica «La ricerca» alle fake news e all’educazione all’uso consapevole del web, nell’epoca in cui si è rotta la barriera tra chi produce informazione e chi la consuma. «La ricerca» è inoltre partner del progetto Social Media School della Regione Toscana, volto a utilizzare alcune prerogative dell’alternanza scuola-lavoro per migliorare la cultura e le competenze digitali degli alunni, rendendoli fruitori consapevoli dell’informazione e dell’industria dei contenuti: in particolare, imparando a produrre e gestire i contenuti digitali facendo una rivista online.

    Lorenzo Magnea
    Fisica per cittadini
    Come cittadini siamo sempre più spesso chiamati a compiere scelte economiche, politiche e personali su temi che hanno uno sfondo o un contenuto scientifico. Trovare e identificare informazioni corrette e rilevanti è una sfida non facile. All’Università di Torino, da tre anni abbiamo varato il corso di Fisica per Cittadini, aperto al pubblico e gestito a quattro mani da un fisico e da un sociologo dei media, per affrontare questi temi.

    Olimpia Affuso
    Storia sociale delle fake news
    Le fake, “voci che corrono” nell’epoca di internet, sono l’archetipo, che ritorna, di una comunicazione che da sempre si è nutrita dell’inverosimile, per rispondere a bisogni collettivi di fascinazione ma anche per raggiungere obiettivi strategici di varia natura, dalla delegittimazione degli avversari alla promozione di forme di contropotere. Complice il web (dove, nelle rete dei social, l’informazione è soggetta ad alterazioni continue) con le fake si stanno radicando alcune trasformazioni nelle strutture dell’informazione e nei processi della conoscenza. Tra queste trasformazioni rilevano quelle che riguardano i meccanismi di costruzione della fiducia nelle fonti, che tende a non accordarsi più a strutture e figure autorevoli riconosciute istituzionalmente, ma a nuove forme di autorevolezza, focalizzate e alternative. Ciò induce processi di ridefinizione del sistema dell’informazione e rende spesso opaca la fonte stessa, soprattutto per l’emergere di canali di risonanza delle fake.

    Bruno Arpaia, Silvia Bencivelli
    Il romanzo alle prese con streghe e catastrofi
    Cosa c’entrano i romanzi con le fake news? C’entrano eccome se, come nel caso di “Le mie amiche streghe” di Silvia Bencivelli e “Qualcosa là fuori” di Bruno Arpaia, la narrativa prende spunto dalla salute e dal cambiamento climatico. In questo dialogo i due scrittori si confrontano sul ruolo che può avere la fiction – che per definizione vive della sospensione temporanea della verità – per farci comprendere meglio i nuovi scenari della post verità.

    Marco Capovilla
    Capire e usare le immagini
    Le immagini fotografiche occupano con prepotenza la nostra vita quotidiana e saturano per sovrabbondanza le nostre percezioni visive. Nella maggior parte dei casi esse sono totalmente opache, nel senso che non ne conosciamo provenienza, contesti culturali e sociali di origine, modalità di realizzazione, ragioni della loro divulgazione, attendibilità, verosimiglianza. Ci sfugge cioè, perché non è quasi mai disponibile, chi sta comunicando e con quale scopo lo fa. Se vogliamo che le immagini possano tornare a informarci sul mondo reale dobbiamo imparare a decifrarle, a impadronirci cioè di strumenti che ci permettano di esercitare una critica severa e costante con la quale riconoscere e smascherare eventuali manipolazioni, deformazioni, rimaneggiamenti, messe in scena. Per evitare inoltre di contribuire noi stessi al rilancio e quindi alla diffusione di immagini fuorvianti e inappropriate o addirittura false e offensive, dobbiamo alfabetizzare il nostro sguardo ai linguaggi visivi per riuscire a frenare e gestire il loro fatale potere di attrazione.

    FONTI: normattiva

    Il progetto “Normattiva” si basa sull’impiego di innovative tecnologie informatiche per la creazione di un servizio affidabile, gratuito e completo di informazione sulle leggi italiane.

    http://www.normattiva.it/ricerca/semplice

    IL COORDINAMENTO DELLE INIZIATIVE PUBBLICHE PER L’INFORMATIZZAZIONE E LA CLASSIFICAZIONE DELLA NORMATIVA VIGENTE

    Con l’apertura del sito http://www.normattiva.it si dà attuazione all’articolo 107 della legge n. 388 del 2000 che aveva disposto l’istituzione di un fondo destinato al finanziamento di “iniziative volte a promuovere l’informatizzazione e la classificazione della normativa vigente al fine di facilitarne la ricerca e la consultazione gratuita da parte dei cittadini, nonché di fornire strumenti per l’attività di riordino normativo” e aveva affidato tale compito alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati.

    Nel 2008 il Parlamento è nuovamente intervenuto sulla materia, approvando il decreto-legge n. 200 che ha confermato le finalità e la struttura interistituzionale del progetto, affidando nel contempo al Ministro per la semplificazione normativa un compito di coordinamento delle attività e disponendo la convergenza presso il Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri di “tutti i progetti di informatizzazione e di classificazione della normativa statale e regionale in corso di realizzazione da parte delle amministrazioni pubbliche”. Lo stesso decreto – per dare più forza e incisività al coordinamento fra tutti i soggetti pubblici – reca la seguente disposizione: “Non è in alcun caso consentito il finanziamento, a carico di bilanci pubblici, di progetti di classificazione e di accesso alla normativa vigente non rientranti nell’ambito delle attività coordinate ai sensi del presente decreto”.

     

     

    I CARATTERI QUALIFICANTI DEL PROGETTO

    La multivigenza

    Con questo termine si intende che le leggi presenti nella banca dati “Normattiva” potranno essere consultate nelle tre seguenti modalità:

    nel loro testo originario, come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale;

    nel testo vigente, e quindi effettivamente applicabile, alla data di consultazione della banca dati;

    nel testo vigente a qualunque data pregressa indicata dall’utente.

    La completezza

    La banca dati, nella sua versione definitiva, comprenderà l’intero corpus normativo statale dei provvedimenti numerati (leggi, decreti legge, decreti legislativi, altri atti numerati), dalla nascita dello Stato unitario, valutato, al 31 dicembre 2009, in circa 75.000 atti.

    L’accessibilità delle norme

    Il cittadino sarà aiutato in un percorso non sempre agevole fra leggi e disposizioni, attraverso strumenti che consentono la ricerca per concetti e per classi di materie.

    L’immediatezza dell’aggiornamento

    L’aggiornamento della banca dati con il testo delle nuove norme pubblicate in Gazzetta Ufficiale avverrà entro 1 ora dalla pubblicazione della Gazzetta certificata sul sito dell’Istituto Poligrafico dello Stato. L’aggiornamento delle norme modificate avverrà, di norma, entro i successivi 3 giorni e comunque entro i successivi 15 giorni, nel caso di un numero rilevante di modifiche.

    EVENTI: @DFPaib Giornata della documentazione di fonte pubblica: vent’anni di evoluzione dell’informazione nel settore pubblico @AIB_it

    In occasione del ventennale del Repertorio DFP: Documentazione di fonte pubblica in rete (1997-2017)

    Associazione italiana biblioteche. Redazione DFP in collaborazione con il Polo Bibliotecario parlamentare



    Roma, Polo bibliotecario parlamentare, 4 dicembre 2017
    ingresso c/o Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, piazza della Minerva 38

    MATTINA ore 10-13
    Saluti istituzionali (Associazione italiana biblioteche, Biblioteca del Senato, Biblioteca della Camera, Redazione DFP)
    “Gestione, conservazione e valorizzazione dell’informazione del settore pubblico”

    – Giovanni Bergamin, Chiara Storti (Biblioteca nazionale centrale di Firenze), Progetti di conservazione del patrimonio di fonte pubblica digitale
    – Gabriele Ciasullo (AGID, Servizio banche dati e open data), Open data e programmi dell’Agenzia
    Alexia Sasso, Stefania Bergamasco (Biblioteca dell’Istat), Giano contro Crono: il panorama internazionale e il caso Istat per la conservazione delle banche dati
    – Fernando Venturini (Biblioteca della Camera dei deputati), L’editoria pubblica in rete tra autonomia e controllo: habent sua fata libelli?
    – Piero Cavaleri (Redazione DFP), La documentazione di fonte pubblica internazionale e gli echi in Italia


    POMERIGGIO ore 14-16
    “Educare all’informazione del settore pubblico: Information literacy education, reference e DFP”

    – Chiara De Vecchis e Lucia Panciera (Biblioteca del Senato, Biblioteca della Camera dei Deputati), Esperienze di information literacy parlamentare
    – Roberta Nanula (Banca d’Italia. Servizio tutela dei clienti e antiriciclaggio. Divisione Educazione finanziaria), L’educazione finanziaria in Italia. Criticità e prospettive
    – Maurella Della Seta (Istituto superiore di sanità), L’informazione sulla salute: alcune esperienze di fonte pubblica
    – Antonella Agosti (Biblioteca del Consiglio regionale della Lombardia), La formazione alla documentazione delle Assemblee legislative regionali

    – Lucia Antonelli (Biblioteca Albo nazionale segretari comunali e provinciali), Documentazione di fonte pubblica tra open data, data journalism e fake news

    – Alessandra Cornero (Formez PA), Migliorare l’accesso all’informazione digitale del settore pubblico: competenze e strumenti


     

    Conclusione: Laura Ballestra (Coordinatore Redazione DFP), Proposta per un Manifesto sulla DFP
    La partecipazione alla Giornata prevede una registrazione che si potrà effettuare fino al raggiungimento del numero dei posti disponibili.
    Per la registrazione utilizzare l’apposito modulo web http://www.aib.it/attivita/2017/65337-giornata-dfp-20171204/
    E’ richiesto un abbigliamento decoroso nel rispetto dell’Istituzione

     

     

    EVENTI: Più libri più liberi 6-10 dicembre 2017 #piùlibri17 #Roma Convention Center – La Nuvola dell’Eur

    Più libri più liberi è la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria e si svolge a Roma, dal 6 al 10 dicembre 2017. In occasione della sedicesima edizione, la manifestazione si sposta dalla tradizionale sede del Palazzo dei Congressi al nuovo centro congressi della capitale, La Nuvola, progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas. #plpl è l’unica fiera al mondo dedicata esclusivamente all’editoria indipendente dove ogni anno oltre 400 editori, provenienti da tutta Italia, presentano al pubblico le novità ed il proprio catalogo. Cinque giorni e più di 300 eventi in cui incontrare gli autori, assistere a reading e performance musicali, ascoltare dibattiti sulle tematiche di settore.


    Fake news, Hate speech e libertà di espressione: come
    bilanciare diritti contrapposti

    06 dicembre 2017 ore 19.00 SALA Sala Vega
    Presentazione del libro di Stefano Quintarelli, Oreste
    Pollicino e Giovanni Pitruzzella
    Intervengono gli autori e Massimo Russo
    A cura di Egea
    Internet, tecnologia, social network danno ogni giorno a
    milioni di utenti la possibilità di caricare, condividere,
    commentare contenuti che non sempre possono essere verificati o
    bloccati, sia per ragioni tecniche sia per il rispetto di
    diritti fondamentali come la libertà di espressione.
    Sala Vega
    http://www.plpl.it/event/fake-news-hate-speech-e-liberta-di-espressione-come-bilanciare-diritti-contrapposti/


    Manuale anti-fake

    07 dicembre 2017 ore 18.30 SALA Sala La Nuvola
    Intervengono Tommaso Cerno e Maurizio Ferraris
    Conduce Angelo Aquaro
    A cura di la Repubblica e Più libri più liberi
    Sala La Nuvola
    http://www.plpl.it/event/manuale-anti-fake/


    Il progetto

    Più libri più liberi nasce nel dicembre del 2002 da un’idea del Gruppo Piccoli Editori dell’Associazione Italiana Editori. L’obiettivo è quello di offrire al maggior numero possibile di piccole case editrici uno spazio per portare in primo piano la propria produzione, spesso “oscurata” da quella delle imprese più grandi, garantendogli la vetrina che meritano. Una vetrina d’eccezione, al centro di Roma e durante il periodo natalizio.
    Ma #plpl non è solo questo, il vero cuore della fiera è il programma culturale: incontri con gli autori, reading, dibattiti su temi di attualità, iniziative per la promozione della lettura, musica e performance live scandiscono le cinque giornate della manifestazione in una successione continua di eventi per tutti i gusti.
    Più libri più liberi è anche un luogo di incontro per gli operatori professionali, dove discutere le problematiche del settore e dove individuare le strategie da sviluppare.

     

    Programma completo

    http://www.plpl.it/eventi/

    https://www.facebook.com/piulibri.piuliberi

    FONTI: Gazzetta Ufficiale

     

    Banche Dati

    La selezione di tale opzione permette di accedere ad alcuni archivi tematici, originati da informazioni pubblicate in Gazzetta Ufficiale, che consentono di restringere il campo di ricerca ad ambiti specifici.
    Ci si riferisce, nello specifico, all’archivio:
    delle “Specialità Medicinali” che consente, ad esempio, di tracciare l’evoluzione autorizzativa che una specialità medicinale e/o di una sua “confezione” ha avuto nel tempo;
    delle “Direttive UE e dei relativi recepimenti” che, con varie modalità di ricerca, consente di accedere all’archivio delle Direttive emanate dall’Unione Europea ed associate, se attuate, ai relativi atti di recepimento;
    delle “Raccolte legislative” che consente di accedere direttamente alla “Costituzione” ed ai principali “Codici” disponibili in Banca Dati;
    del “Catasto” che riporta, suddivise per zona censuaria, categoria e classe, le tariffe d’estimo catastale degli immobili di ogni Comune del territorio nazionale.

     

    Dal 1º gennaio 2013 il Ministero dell’Economia e delle Finanze, d’intesa con il Ministero della Giustizia e con l’apporto dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, rende disponibile gratuitamente, nelle sue varie serie, la Gazzetta Ufficiale in formato digitale.

    Accedendo al sito http://www.gazzettaufficiale.it, rinnovato nella grafica e nei contenuti, è infatti possibile ricercare e visualizzare singole pubblicazioni oppure, nel caso della versione testuale, singoli atti (ricercabili anche per parola significativa) in un’ampia Banca Dati contenente le Gazzette Ufficiali, in formato testuale e/o PDF (in funzione del periodo storico di riferimento), pubblicate anche negli anni passati.

    Il servizio consente, infatti, di ricercare e visualizzare le Gazzette Ufficiali in:

    • Formato “testuale”per ogni tipologia di Gazzetta Ufficiale è possibile ricercare le singole pubblicazioni oppure gli atti (normativi ed amministrativi) in esse pubblicati.Il sistema mette a disposizione tutte le Gazzette Ufficiali pubblicate a partire dalla data indicata:
      Serie Data di pubblicazione
      Serie Generale 2 gennaio 1988
      1ª Serie Speciale – Corte Costituzionale – dall’8 gennaio 1988 “complete”
      – dal 28 luglio 1956 al 30 dicembre 2007 “solo dispositivi della Corte”
      2ª Serie Speciale – Unione Europea – dal 4 gennaio 1988 al 31 marzo 2001 soltanto i titoli degli atti
      – dal mese di aprile 2001 l’intero atto in formato PDF
      3ª Serie Speciale – Regioni 2 gennaio 1988
      4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami 3 agosto 1999
      5ª Serie Speciale – Contratti Pubblici 3 gennaio 2007
      Parte II 2 gennaio 1990

      Nel caso della GU 2ª Serie Speciale – Unione Europea è possibile visualizzare, fino al mese di marzo 2001, soltanto i titoli degli atti; dal mese successivo è possibile visualizzare, a partire dal relativo titolo, anche l’intero atto in formato PDF.Le ultime Gazzette Ufficiali pubblicate verranno opportunamente segnalate sull’home page del sito contestualmente all’aggiornamento (quotidiano) del relativo archivio.

      Il sistema rende disponibili, in versione originale, anche gli “atti normativi” pubblicati dal 1933 al 1987.

    • Formato “grafico PDF”per ogni tipologia di Gazzetta Ufficiale è possibile visualizzare e scaricare le singole pubblicazioni.Il sistema mette a disposizione tutte le Gazzette Ufficiali pubblicate a partire dalla data indicata:
      Serie Data di pubblicazione
      Serie Generale 2 gennaio 1986
      1ª Serie Speciale – Corte Costituzionale 7 gennaio 2009
      2ª Serie Speciale – Unione Europea 2 aprile 2001
      3ª Serie Speciale – Regioni 3 gennaio 2009
      4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami 2 gennaio 2009 (supplementi dal 4 gennaio 2002)
      5ª Serie Speciale – Contratti Pubblici 3 gennaio 2007
      Parte II 1 marzo 2001

      È possibile visualizzare, per ogni pubblicazione, le singole pagine oppure l’intera Gazzetta Ufficiale in “PDF non certificato” che, a partire dal 2009, viene affiancata da quella in “PDF certificato”.L’archivio è aggiornato quotidianamente.

    • Formato “grafico PDF” per le Gazzette Ufficiali pubblicate antecedentemente al 1986 – Gazzetta Storica (*)per ogni tipologia di Gazzetta Ufficiale è possibile visualizzare e scaricare le singole pubblicazioni.Il sistema mette a disposizione le Gazzette Ufficiali della Parte I pubblicate nel periodo indicato:
      Serie Data di pubblicazione
      Parte I 1 gennaio 1946 – 10 giugno 1946
      Serie Data di pubblicazione
      Parte I 20 giugno 1946 – 31 dicembre 1985
      Parte I 24 marzo 1956 – 31 dicembre 1985
      Parte I – CEE 1985

      È possibile visualizzare, per ogni pubblicazione, le singole pagine oppure l’intera Gazzetta Ufficiale in “PDF non certificato”.Nell’archivio della Gazzetta Ufficiale storica alcune pubblicazioni potrebbero risultare assenti; è tutt’ora in corso l’attività di reperimento ed acquisizione delle pubblicazioni mancanti finalizzato al completamento dell’archivio.

      (*) la Parte prima della Gazzetta Ufficiale, a decorrere dal 1º gennaio 1986, è stata suddivisa, con D.M. 24 settembre 1985, in una “Serie Generale” ed in altre tre serie (poi divenute cinque) destinate a pubblicare atti specifici.

     

    EVENTI: Moving to Open-ness & Knowledge. #Università e la #CommissionEU come hubs per l’innovazione #30novembre @cdeUniteramo


    Moving to Open-ness & Knowledge. #Università e la #CommissionEU

    30 novembre 2017 – Campus Aurelio Saliceti
    Il Centro di documentazione europea dell’Università di Teramo presenta un seminario e due workshops sul tema: “Moving to Open-ness & Knowledge. L’Università e la Commissione Europea come hubs per l’innovazione: strategie digitali, aperte, collaborative e partecipative“. Gli incontri offriranno una panoramica sulle politiche della Commissione Europea e delle Università per lavorare sui contenuti e dati in formato aperto per progetti legati alla ricerca, educazione, e terza missione.

    Info
    Carla Colombati – CDE (Centro di documentazione europea) Università di Teramo
    ccolombati@unite.it – +390861266075

    #seminario #workshop il #30novembre “Moving to Open-ness & Knowledge. #Università e la #CommissionEU come hubs per l’innovazione”
    #EU60 #OpenScience #Horizon2020 #OpenAire #OpenEducation #EuropeForCulture #CulturalHeritage @europainitalia

    EVENTI: International Fact-Checking Day #2aprile

    Per l’evento del 2 aprile, Factcheckers ha contribuito a realizzare uno schema di lezione (disponibile qui anche in italiano) e un video animato. Con Sky Academy è stata realizzata anche una guida interattiva mobile-first il cui scopo è coinvolgere i giovani fornendo loro gli strumenti-base per informarsi meglio online. Inoltre è stato realizzato un decalogo di facile consultazione. Poche regole, semplici, per cominciare a orientarsi nel mondo della post-verità e evitare di “abbocare” alle bufale. Partire dalla scuola e dall’istruzione sembra l’antidoto migliore contro chi coltiva la menzogna e volta le spalle alla verità.

    http://factcheckingday.com/lesson-plan

    STRUMENTI: #AGCOM tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione #16novembre 2017 @agcomunica

    AGCOM: ISTITUITO TAVOLO TECNICO PER CONTRASTARE DISINFORMAZIONE ONLINE

    L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha istituito il “Tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali” che ha l’obiettivo di promuovere l’autoregolamentazione delle piattaforme e lo scambio di buone prassi per l’individuazione ed il contrasto dei fenomeni di disinformazione online frutto di strategie mirate. L’iniziativa, decisa con la delibera 423/17/CONS, dà seguito all’attività di analisi avviata nei mesi scorsi sul sistema dell’informazione online, che ha evidenziato le peculiari caratteristiche del contesto italiano in rapporto a temi di grande attualità nel dibattito sull’evoluzione di Internet, quali il crescente utilizzo dei social network anche nelle campagne elettorali e referendarie e la diffusione di strategie di disinformazione mediante le piattaforme digitali. Sulla scorta di queste considerazioni e consapevole della complessità, anche tecnica, delle questioni sottese alla garanzia del pluralismo informativo sulle piattaforme online, il Consiglio dell’Autorità ha inteso istituire una sede di confronto finalizzata al sostegno e al monitoraggio delle iniziative di autoregolamentazione poste in essere dai principali attori economici interessati: le piattaforme digitali, gli editori e le imprese che offrono servizi e contenuti audiovisivi online.

    Il Tavolo tecnico è inoltre aperto al contributo di esperti, università, centri di ricerca e associazioni di settore. Tra gli obiettivi che Agcom si propone vi è anche quello di ricercare con gli operatori soluzioni condivise e adeguate al contesto nazionale, finalizzate alla rilevazione dei principali fenomeni di disinformazione online. La cooperazione tra i partecipanti al Tavolo e l’Autorità dovrebbe favorire l’adozione di codici di condotta e buone prassi in materia di detection, flagging e contrasto alle strategie di disinformazione alimentate da account falsi o inesistenti e legate a flussi economici, anche esteri, associati all’inserzionismo online. Le imprese e associazioni interessate ad aderire all’iniziativa sono invitate a presentare la propria candidatura all’Autorità nei modi e tempi fissati dall’Allegato A alla delibera 423/17/CONS.

    Roma, 16 novembre 2017


    STRATEGIE: night tabloid #RAI #factchecking

    http://www.raiplay.it/programmi/nighttabloid/factchecking


    Politica, economia, futuro, tecnologie, costume e tendenze…Night Tabloid è Il programma di informazione e approfondimento del lunedì, in seconda serata, su Rai2, condotto da Annalisa Bruchi












    EVENTI: Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso @Aib_it #Roma #23novembre #24novembre 2017

    Il coordinamento permanente Musei Archivi e Biblioteche composto da AIB, ANAI e ICOM organizza nei giorni 23 e 24 novembre 2017 a Roma presso la Biblioteca nazionale centrale il III Convegno Nazionale MAB dal titolo “Comunicare il patrimonio culturale in ambiente digitale: fruizione e riuso”. Il convegno vedrà la partecipazione di esperti e operatori pubblici e privati e promuoverà un confronto ad ampio raggio sulle strategie, i linguaggi, i servizi per l’integrazione, la rappresentazione, la fruizione e la disponibilità a lungo termine del patrimonio culturale in ambiente digitale.

    23-24 novembre 2017 – Roma, Biblioteca nazionale centrale

    Giovedì 23 novembre 2017

     

    ORE 9.00-9.30  REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI

    ORE 9.30-10.15  INDIRIZZI DI SALUTO

    Andrea De Pasquale, Direttore Biblioteca Nazionale Centrale Roma
    Gino Famiglietti, Direttore generale Archivi del MiBACT
    Nicola Macrì, Dirigente del Servizio I per conto del Direttore generale Biblioteche ed Istituti culturali del MiBACT
    Antonio Lampis, Direttore generale Musei del MiBACT
    Gianni Torrenti, Coordinatore Commissione beni e attività culturali della Conferenza delle Regioni

    ORE 10.15-10.45  SESSIONE INTRODUTTIVA
    Keynote speaker Gino Roncaglia, Università della Tuscia di Viterbo
    Mediazione in/formativa: una nuova generazione di strumenti di rete

    ORE 10.45-13.00  RELAZIONI INTRODUTTIVE
    Claudio Leombroni, AIB, Istituto per i beni artistici culturali e naturali dell’Emila Romagna
    Giovanni Michetti, ANAI, Sapienza Università di Roma
    Daniele Jalla, Direttivo nazionale ICOM Italia

    ORE 13.00-14.30  BUFFET
    (prenotazione obbligatoria tramite il form on line sul sito http://www.mab-italia.org/index.php/congresso-2017/iscrizione-2)

    ORE 14.30-18.00  SESSIONI PARALLELE

    Sala Conferenze: Workshop Strategie per l’accesso a lungo termine: digitalizzazione, conservazione digitale e licenze aperte

    Conducono:
    Stefano Allegrezza, Università di Udine
    Maurizio Messina, Biblioteca nazionale Marciana
    Anna Maria Marras, ICOM Italia

    Partecipano:
    Valeria Boi, Direttivo nazionale CIA; rappresentante AICRAB; esponenti del MAB regionale Toscana con esperienze significative da illustrare; esponenti del mercato dei prodotti e dei servizi.


    Sala 1/2: Workshop Strategie per l’usabilità e per il riuso: sistemi, linguaggi, servizi

    Conducono:
    Stefano Vitali, ICAR – Augusto Cherchi, ANAI
    Maurizio Vivarelli, Università di Torino
    Gianfranco Calandra, Museo delle Civiltà

    Partecipano:
    Monica Sperabene, Biblioteca nazionale centrale di Roma; Paola Romi, direttivo nazionale CIA; Chiara Veninata, Sapienza Università di Roma; esponenti dei MAB regionali Friuli Venezia Giulia e Marche con esperienze significative da illustrare; rappresentante AICRAB; rappresentante Wikimedia Italia; esponenti del mercato dei prodotti e dei servizi.

    ORE 20.30  CENA SOCIALE PRESSO IL RISTORANTE TERME DI DIOCLEZIANO
    Via del Viminale, 3/A, Roma http://www.termedidiocleziano.it/
    (prenotazione obbligatoria tramite il form on line sul sito http://www.mab-italia.org/index.php/congresso-2017/iscrizione-2)

    Venerdì 24 novembre 2017 

    ORE 9.30-12.30  ASSEMBLEE E INCONTRI DELLE ASSOCIAZIONI          

    Sala Conferenze: Assemblea generale associati AIB
    Sala 1/2: Conferenza Presidenti regionali ANAI
    Sala 3: Riunione Commissioni tecniche congiunte ICOM

    ORE 12.30-14.00  PAUSA

    ORE 14.00-16.00  SESSIONE CONCLUSIVA

    Tavola rotonda coordinata da Pierluigi Feliciati, Università di Macerata

    Partecipano:
    Un “portavoce” per ciascun workshop che illustrerà le conclusioni della discussione del giorno precedente; Klaus Kempf, Bayerische Staatsbibliothek; Simonetta Buttò, direttore Istituto centrale catalogo Unico; Luciano Sassi, AICRAB; Alessandro Pintucci, presidente CIA; Rosa Maiello, presidente nazionale AIB; Tiziana Maffei, presidente ICOM Italia; Grazia Tatò, direttivo nazionale ANAI, che concluderanno il convegno proponendo il lavoro futuro.


    La partecipazione al congresso è gratuita, ma è necessario iscriversi entro il 17 novembre 2017 compilando il form presente all’indirizzo:
    http://www.mab-italia.org/index.php/congresso-2017/iscrizione-2

     

    MAB è l’acronimo con cui AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e ICOM Italia (International Council of Museum – Comitato Nazionale Italiano), nella primavera del 2011 (sviluppando un’iniziativa precedente avviata dalle loro Sezioni piemontesi), hanno dato vita a un coordinamento permanente per esplorare le prospettive di convergenza tra i mestieri e gli istituti in cui operano i professionisti degli archivi, delle biblioteche, dei musei.

    Segreteria operativa: c/o Icom Italia – Palazzo Regione Lombardia 29° piano

    via Fabio Filzi 22 – 20124 Milano – tel 02.4695693 – fax 02.4695693

    http://www.mab-italia.org – info@mab-italia.org

    EVENTI: III convegno annuale: “Scienza aperta e integrità della ricerca” @Aisa_OA

    Scienza aperta e integrità della ricerca

    Programma

    9 novembre 2017

    aula 113 via Festa del Perdono 7

    ore 15-19

    Emilia Perassi (Università di Milano, delegata per l’Open Access), Paola Galimberti(consigliera AISA, Università di Milano), Maria Chiara Pievatolo (vice-presidente AISA, Università di Pisa),  Apertura dei lavori

    Alberto Baccini (Università di Siena) Giuseppe De Nicolao (Università di Pavia)
    ANVUR: i dati chiusi della bibliometria di stato

    L’Italia è probabilmente il paese del mondo occidentale dove l’ossessione per le etichette d’eccellenza sta modificando più profondamente i comportamenti dei ricercatori e delle istituzioni. Con l’esercizio di valutazione massiva della ricerca denominato VQR, si è inaugurata una fase di crescente controllo centralizzato, realizzato attraverso dispositivi apparentemente tecnici. Il tentativo di dare una giustificazione scientifica ai metodi di valutazione adottati nella valutazione ha generato un inedito conflitto tra dimensione politica, scientifica ed etica della ricerca. In questo contributo, l’attenzione è focalizzata sull’esperimento condotto e analizzato dall’Agenzia italiana per la valutazione della ricerca (ANVUR) per validare la metodologia adottata per la valutazione. Se ne descrive dettagliatamente la strategia di diffusione da parte dell’agenzia, con la pubblicazione di estratti dei rapporti ufficiali in working papers di diverse istituzioni, riviste accademiche e blog gestiti da think-tank. E si illustra un inedito conflitto di interessi: la metodologia e i risultati della valutazione della ricerca nazionale sono stati giustificati a posteriori con documenti scritti dagli stessi studiosi che hanno sviluppato e applicato la metodologia ufficialmente adottata dal governo italiano. Inoltre, i risultati pubblicati in questi articoli non sono replicabili, dal momento che i dati non sono mai stati resi disponibili a studiosi diversi da quelli che collaborano con ANVUR.

    Mario Biagioli (Center for Science & Innovation Studies – UC Davis)
    Metrics and misconduct: redefining “publication” and “evaluation”

    Tradizionalmente, la frode scientifica e accademica è stata legata alla mentalità “publish or perish” e, più recentemente, alle nuove possibilità offerte dalle tecnologie di pubblicazione digitale. Voglio suggerire, invece, che oggi la frode sta attraversando una fase di profonda trasformazione, adattandosi ai nuovi regimi di valutazione basati su indici quantitativi, ed ai nuovi incentivi a loro associati. Questi sviluppi stanno influenzando sia la pratica che il concetto di frode. La definizione tradizionale di frode era radicata sull’opposizione fra verità e falsità, giusto e sbagliato, errore onesto e manipolazione intenzionale. Invece, alcune delle nuove forme di frode connesse e incentivate dai regimi quantitativi di valutazione accademica sembrano più vicine a pratiche di “gaming” che a chiare violazioni di norme etiche o legali. Queste nuove forme di frode ci spingono quindi a ridefinire la frode ma, allo stesso tempo, ci chiedono anche di ripensare sia il concetto di pubblicazione che di quello d’impatto.

    Enrico Bucci (Sbarro Health Research Organization – Temple University, Philadelphia; Resis Srl – Ivrea)
    Metriche bibliometriche ed effetti distorsivi su etica e produzione scientifica

    La tendenza attuale ad inquadrare la ricerca scientifica di qualunque ambito come un’attività fortemente competitiva per i fondi e per l’avanzamento professionale è giustificata con l’argomentazione che, in presenza di un finanziamento pubblico limitato, le istituzioni che rappresentano il cittadino devono poter effettuare una scelta quanto più oculata possibile degli enti e dei ricercatori destinatari del denaro pubblico.
    Sebbene questa argomentazione possa essere condivisibile, essa costituisce il punto di partenza per la creazione di un meccanismo che in realtà tradisce proprio lo scopo che si intende raggiungere, quello cioè di identificare la migliore ricerca ed i migliori ricercatori e di garantire il miglior ritorno possibile all’investimento del cittadino. Trascurando infatti di approfondire cosa si intende per migliori scienziati e per scienza più promettente, è facile dimostrare come le politiche concretamente messe in atto, tutte poggiate sull’uso distorto e in taluni casi assolutamente infondato di metriche bibliometriche più o meno complesse, soprattutto quando tali politiche si accompagnano ad una eccessiva concentrazione di fondi su pochi istituti e ricercatori “di eccellenza”, producono di fatto una profonda distorsione nelle finalità stesse della ricerca scientifica ed in ultima analisi portano ad un’esponenziale crescita di pubblicazioni manipolate e false. Poiché queste sono a loro volta utilizzate tal quali per la valutazione della ricerca, si genera un pericoloso meccanismo a feedback positivo, con il catastrofico risultato finale che si può prevedere, per cui tutte le risorse finiscono per essere allocate nella peggiore ricerca.

    Giuseppe Longo (Centre Cavaillès, CNRS, Ecole Normale Supérieure, Paris; Department of Integrative Physiology and Pathobiology, Tufts University School of Medicine, Boston)
    Scienza e senso: deformazioni scientiste del rapporto al reale

    Una nuova correlazione sembra stabilirsi fra strumenti di valutazione e «scientismo». Da una parte, tecniche bibliometriche rendono difficile quel che in scienza più conta: lo spirito critico, l’idea veramente originale, l’apertura di nuovi spazi di senso, necessariamente non con-sensuali. Dall’altra, sempre più si fa credere che la scienza coincida con l’occupazione progressiva e completa del reale con gli strumenti che già si hanno. Così «metodi di ottimizzazione», originari e pertinenti in teorie fisico-matematiche del XIX secolo, pretendono di governare l’economia all’equilibrio, individuare l’ottimalità di traiettorie filogenetiche ed ontogenetiche in biologia, guidare il «deep learning» sui Big Data. Promesse mirabolanti (curare l’Alzheimer ed il Parkinson capendoli nel silicio, personalizzare la medicina grazie ad una perfetta conoscenza del DNA, prevedere senza capire grazie ai Big Data …) sono accompagnate dall’uso di strumenti ben consolidati o vetusti, a tutti comprensibili, di facile successo bibliometrico a breve termine e presentate con parole d’ordine allettanti (il percorso migliore, l’unico possibile, in economia, in biologia, … ; macchine per il «deep learning», con o senza «supervisione» e con «ricompense», che evocano un bambino Pavloviano che apprende). Le tante promesse garantiscono finanziamenti miliardari, definiscono i progetti di “eccellenza”; il dubbio scientifico, l’incertezza, il “risultato negativo”, la critica che esplora altri punti di vista, ne vengono esclusi. Così, progetti ricchissimi portano a valanghe di pubblicazioni e di citazioni, in giochi di rinvii reciproci; queste garantiscono nuovi finanziamenti.
    Lo scientismo crede nel progresso cumulativo della scienza, lungo un’unica via possibile verso la verità, indicata ovviamente da chi detiene il “pacchetto di maggioranza”; le bibliometria è la misura e l’indicatore di tale progresso. Si metteranno infine in evidenza i legami stretti fra scienza e democrazia, fra scienza e costruzione storica di senso.

    Moderatore: Roberto Caso (presidente AISA, università di Trento)

    10 novembre 2017

    Sala Napoleonica via Sant’Antonio 12

    ore 9-13

    Maria Cassella (Università di Torino)
    Strumenti e pratiche per l’open science: l’open peer review tra opportunità e (qualche) perplessità

    L’intervento si propone di offrire una prima riflessione sulle pratiche dell’open peer review, un termine cappello che racchiude diverse modalità alternative di revisione “aperta” tra pari.
    Ford (2013), ad esempio ne cita otto, mentre Hellauer (2016) ne individua sette diverse tipologie.
    L’open peer review migliora il processo di revisione rendendolo più aperto e trasparente. Il contributo cerca, tuttavia, di rispondere a due temi cruciali per il futuro dell’open peer review:

    1. come raccogliere una massa critica di contributi che siano scientificamente rilevanti;
    2. se l’open peer review possa dirsi qualitativamente superiore al sistema di revisione più tradizionale (single blind o double blind che sia).

    Rispetto al primo problema l’autore propone come forma ottimale di opr non quella dell’open crowd review (open participation) che può essere utilizzata post-pubblicazione per raccogliere eventuali commenti e suggerimenti ma quella basata sull’invito a partecipare al dibattito rivolto ad una cerchia selezionata di revisori.Le diverse forme di opr non sono, infatti, neutrali rispetto alle comunità, ai gruppi di ricerca alle tipologie (monografia o articolo) e alle modalità di pubblicazione (piattaforma o rivista). Rispetto al secondo problema alcuni studi dimostrano la superiore valenza qualitativa dell’opr: Bormann (2011) e Maria K. Kowalczuk, et al. (2015).
    L’adozione dell’opr nella comunicazione scientifica richiede un cambio di paradigma. La tecnologia e la scienza aperta stanno favorendo la diffusione di diverse forme di opr. Grazie alla revisione partitaria aperta la peer review riacquista il valore di servizio per le comunità di ricerca e si esalta il dialogo tra scienziati e tra discipline diverse. “Somewhere along the way in education, we forgot that peer review is a conversation. The peer-review process reminds us of those human connections.”(Brito et al. 2014). Rispetto al nesso con le norme mertoniane della scienza l’opr facilita e velocizza il riconoscimento pubblico del lavoro del ricercatore. Aggiunge al riconoscimento per il lavoro di ricerca anche il riconoscimento del lavoro dei revisori. Al tempo stesso rispetta il valore mertoniano del comunismo. Nel mondo dell’open science le norme mertoniane della scienza riprendono vigore, anche se restano imperfette.

    Diego Giorio (Comune di Villanova Canavese – SEPEL Editrice)
    Gli open data pubblici a supporto e validazione della ricerca

    Nell’era dell’informazione, l’immenso patrimonio di dati detenuti negli uffici pubblici, può essere messo a disposizione di tutti: cittadini, studiosi, altre entità pubbliche e di ricerca. Dati demografici, nascite, morti con relative cause, rilievi topografici, cataloghi di musei e biblioteche, elementi sulle attività industriali ed artigianali, flussi di traffico… Solo per citare i primi esempi che vengono in mente di una lista quasi infinita.
    Le norme già ci sono, la diffusione dei dati stenta però a decollare per tanti motivi, dalla penuria di tempo e di personale negli uffici, alla scarsa attitudine mentale degli impiegati, agli applicativi software non ancora adeguati. Con opportune campagne di informazione, e con l’auspicabile svecchiamento della PA, non si tratta tuttavia di un problema insormontabile.
    Un secondo problema da non sottovalutare è l’anonimizzazione dei dati, che devono essere resi disponibili in forma sufficientemente dettagliata da essere utili e fruibili, ma abbastanza aggregata da non poter risalire all’interessato neppure per via indiretta, questione piuttosto scivolosa nell’era dei big data. Questo rischio si accentua per la peculiarità del territorio italiano, diviso in quasi 8000 Comuni anche molto piccoli.
    Assumendo comunque che i dati siano disponibili e correttamente gestiti, l’effetto non può che essere positivo per i ricercatori e per chi deve verificare il loro lavoro. Inoltre, poiché non sempre i dati in possesso della PA sono corretti e completi, potrebbe verificarsi anche il percorso inverso, ovvero la correzione di errori ed anomalie rilevate nel corso della ricerca.
    Insomma, un circolo virtuoso che non è facile innescare ma che, una volta messo in moto, non può che portare benefici a tutta la società.

    Daniela LuziRoberta RuggieriLucio PisacaneRosa Di Cesare (CNR – Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, Roma)
    Open peer review dei dati: uno studio pilota nelle scienze sociali

    L’open peer review (OPR) può essere applicata a tutte le tipologie di risultati della ricerca, dagli articoli scientifici, alle proposte di progetto fino ai dataset. Tuttavia, a partire dalla sua definizione, vanno ancora analizzati i criteri e modalità per assicurare una valutazione trasparente ed efficace per il progresso della ricerca scientifica. Ciò si inquadra nell’ambito dell’Open Science che coglie l’esigenza di analizzare le trasformazioni strutturali e tecnologiche nel sistema della comunicazione scientifica odierna. E’ proprio in tale contesto che i principi di Merton – in particolare quelli di communality e organized skepticism – diventano importanti punti di riferimento.
    Questo studio ha lo scopo di analizzare l’applicabilità della revisione paritaria aperta dei dati della ricerca prodotti nelle discipline afferenti alle scienze sociali. Lo studio inserisce nel progetto europeo OpenUP (OPENing UP new methods, indicators and tools for peer review, dissemination of research results, and impact measurement), che intende analizzare le trasformazioni nell’attuale scenario della ricerca scientifica allo scopo di 1) identificare meccanismi, processi e strumenti innovativi per la peer review applicata a tutti i risultati della ricerca (pubblicazioni, software e dati), 2) esplorare i meccanismi della disseminazione innovativa efficaci per le imprese, l’industria, il settore educativo e la società nel suo insieme e 3) analizzare un insieme di nuovi indicatori (altmetric) che valutano l’impatto dei risultati della ricerca collegandoli ai canali per la disseminazione.
    OpenUp utilizza una metodologia centrata sull’utente. Questo approccio metodologico non solo coinvolge tutti gli stakeholder (ricercatori, case editrici, enti che finanziano la ricerca, istituzioni, industria e il pubblico in generale) in una serie di workshops, conferenze e corsi di formazione, ma vuole testare i risultati acquisiti in un set di studi pilota. Questi ultimi sono collegati ai tre pilastri del progetto (revisione paritaria, disseminazione innovativa dei risultati e altmetric) e sono applicati ad alcune comunità e settori della ricerca specifici: scienze umane, scienze sociali, energia e scienze della vita.
    Nello specifico il lavoro presentato intende descrivere la metodologia usata per sviluppare lo studio pilota sull’OPR dei dati nelle scienze sociali. In particolare si concentra sulla prima fase che intende ricostruire il contesto generale della diffusione e condivisione dei dati. Sulla base di questa analisi, saranno identificati i criteri di selezione della comunità da coinvolgere nello studio pilota, insieme alle caratteristiche e alle problematiche specifiche che verranno successivamente indagate durante il suo svolgimento. L’analisi prende in considerazione sia la prospettiva di coloro che forniscono i dati sia quella degli utenti che li utilizzano. Essa si pone nella prospettiva di considerare i principi Mertoniani ed in particolare le problematiche legate alla loro applicabilità nella condivisione e valutazione dei dati della ricerca.

    Silvia Scalzini (LUISS Guido Carli, Lider Lab – Dirpolis Scuola Superiore Sant’Anna)
    A chi appartengono le mie idee? Un itinerario tra diritto ed etica attorno al concetto di ‘scientific authorship’ nell’era della scienza aperta

    Un lavoro scientifico, a qualunque branca del sapere appartenga, è il frutto di intuizione, dedizione e della costruzione di una profonda conoscenza dell’argomento. Uno dei problemi più spinosi è la corretta attribuzione di un lavoro scientifico a colui o coloro che lo hanno posto in essere. Tale difficoltà deriva da una serie di fattori. Anzitutto un lavoro scientifico non si limita all’articolo finale, ma comprende misurazioni, sperimentazioni, scambi di idee, codici e così via, elementi non facilmente scomponibili ed attribuibili ai vari “autori”. Altre volte, la non corretta attribuzione di un lavoro deriva da condotte scorrette poste in essere dai ricercatori. Tali condotte si collocano in uno spettro di mutevole gravità, che va dal plagio ad “appropriazioni” sempre più sfumate. Per citare alcuni esempi estremi, sono diffusi i casi in cui il lavoro di giovani ricercatori non viene riconosciuto e la paternità è usurpata. Sono noti anche casi in cui l’ordine dei nomi degli autori in un paper scientifico è deciso arbitrariamente, in assenza di coercibilità della condotta. E l’elenco potrebbe continuare con la descrizione della morfologia di vecchie e nuove attività che si pongono più o meno nitidamente in esso, e che sono esacerbate dall’attuale contesto del “publish or perish”.
    La disciplina sul diritto d’autore protegge l’espressione dell’idea e non l’idea in sé. L’opera dell’ingegno, inoltre, per essere suscettibile di protezione dovrà superare la soglia del “carattere creativo”. I canoni del diritto d’autore non sono, quindi, spesso in grado di regolare “i debiti di idee degli scienziati” (M. Bertani, Diritto d’autore e connessi, in L.C. Ubertazzi (a cura di), La Proprietà Intellettuale, Giappichelli, 2011, p. 276), anche per motivi legati a esigenze di certezza del diritto e di effettività della tutela. In certi casi sono le stesse comunità scientifiche ad autoregolarsi, attraverso l’adozione di norme sociali – ad esempio in materia di ordine dei nomi nelle pubblicazioni – e di codici di condotta, come quelli – sempre più raffinati – in materia di integrità nella ricerca, che mirano ad indicare i – ed educare ai – “principi ed ai valori etici, dei doveri deontologici e degli standard professionali sui quali si fonda una condotta responsabile e corretta da parte di chi svolge, finanzia o valuta la ricerca scientifica nonché da parte delle istituzioni che la promuovono e la realizzano” (Linee Guida per l’integrità nella ricerca, elaborate nell’ambito delle attività della Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)). La scienza aperta, inoltre, può agevolare la corretta attribuzione di un lavoro, in quanto la diffusione di un’idea ad una vasta comunità scientifica dovrebbe sancirne pubblicamente la priorità. Labili sono, tuttavia, ancora i confini del concetto di attribuzione scientifica ed incerto il perimetro delle condotte illecite e scorrette che vi si associano, nonché del limite tra il fisiologico evolversi della scienza ed il suo carattere patologico.
    Il presente lavoro intende, dunque, illustrare una riflessione in corso sull’intersezione e la sovrapposizione di nozioni ed interpretazioni che ruotano attorno al concetto di “attribuzione scientifica” a cavallo tra le varie categorie del diritto e dell’etica.

    Moderatore: Marco Pedrazzi (presidente del Comitato etico dell’Università di Milano)

     

    Chi desidera partecipare al convegno, soprattutto se preferisce che la sua presenza sia certificata, può registrarsi qui.

    Programma

    Locandina

    Registrazione

    Sedi dei lavori

    Richiesta di contributi (cfp)

    English version

    STRATEGIE: #Fakenews cosa sono e come riconoscerle SECONDO @factcheckers_it #BIBLIOverifica #2aprile #factcheckingday

    Fake news: cosa sono e come riconoscerle. 29.03.2017 FONTE
    http://tg24.sky.it/mondo/2017/03/28/faq-fake-news-post-verita.html

    A cura di Factcheckers*

    In occasione dell’International Fact-checking Day organizzato in tutto il mondo per il 2 Aprile 2017, ecco una guida per comprendere meglio il fenomeno delle “notizie false”: chi le produce e perché, quali iniziative sono nate per arginarle e come difendersi nella navigazione quotidiana


    1) Cosa sono le “fake news”?

    “Fake news” è un’espressione inglese traducibile in italiano con “notizie false”. La si utilizza per indicare quelle fonti che “inventano del tutto le informazioni, disseminano contenuti ingannevoli, distorcono in maniera esagerata le notizie vere”. Questa definizione è di Melissa Zimdars, docente di comunicazione al Merrimack College, e promotrice del progetto OpenSources http://www.opensources.co/
    nato per mappare in maniera collaborativa le “fonti false, ingannevoli, clickbait o satiriche”.

    Negli ultimi mesi l’espressione “fake news” è stata utilizzata per indicare fenomeni molto diversi tra loro. Tanto che c’è chi ha proposto di abbandonare del tutto questa espressione, perché ormai svuotata di significato. Donald Trump, ad esempio, l’ha utilizzata in diverse occasioni per attaccare testate rispettate come il New York Times e il Washington Post. Anche in Italia il blog di Beppe Grillo usa questa espressione in riferimento ad alcuni quotidiani.



    2) Le bugie ci sono sempre state, cos’è cambiato adesso?

    Lo studioso Robert Darnton ha ricostruito la storia della disinformazione a partire dal VI secolo d.C. L’uso manipolatorio delle informazioni è passato attraverso diverse modalità: si pensi alle “pasquinate” https://it.wikipedia.org/wiki/Pasquino#Pasquinate
    i sonetti spesso diffamatori appesi di notte sulle statue di Roma; o, ancora, ai “canard” https://it.wikipedia.org/wiki/Canard
    distribuiti nelle strade di Parigi con notizie spesso ingannevoli; fino ad arrivare ai giornali londinesi di fine ‘700, quando, secondo Darnton, le notizie false hanno raggiunto il proprio picco.

    Oggi però sono cambiate diverse cose rispetto al passato.

    Nello scenario del “giornalismo a rete” (la definizione è di Charlie Beckett) chiunque può accedere a molte fonti di informazione e allo stesso tempo creare un contenuto informativo con bassi costi e alte potenzialità di distribuzione.
    Queste caratteristiche hanno contribuito a migliorare in modo significativo la qualità dell’informazione. In questo contesto, si sono anche aperti nuovi spazi per chi insegue interessi diversi.

    E’ il caso di chi vuole sfruttare questa apertura per generare facili profitti pubblicitari: basta creare un sito web e saperlo promuovere sui social media con titoli accattivanti per guadagnare fino a 10.000 dollari al mese, come ha confessato al Washington Post Paul Horner, noto autore di notizie false. https://en.wikipedia.org/wiki/Paul_Horner

    Ma c’è anche chi produce “fake news” per influenzare l’opinione altrui con finalità politiche: in questo caso si può sfruttare l’effetto “bolla” https://it.wikipedia.org/wiki/Bolla_di_filtraggio
    che Facebook e gli altri social network producono quando ci fanno vedere contenuti personalizzati, provenienti da (poche) fonti che confermano i nostri pregiudizi e su cui molti utenti cliccano senza neppure chiedersi da dove provengono.

    Infine, altro fondamentale elemento di novità rispetto al passato è il formato in cui ci arrivano: Facebook e Google News impaginano le notizie in una modalità omogenea, uguale sia per il New York Times che per un sito di scienza spazzatura.

    Questi formati tendono a dare più risalto al singolo contenuto (un titolo sensazionalistico, una bella foto) che non alla fonte che l’ha prodotto. E questo elemento gioca molto a favore di siti che producono “fake news” per scopi di clickbaiting (acchiappaclick), come ha spiegato la webzine The Verge.



    3) Che cos’è invece la “post verità”?

    Post-verità è un’espressione entrata nell’Oxford Dictionaries nel 2016. Ecco la definizione data dagli autori del dizionario: “circostanze nelle quali i fatti obiettivi sono meno influenti nell’orientare la pubblica opinione rispetto agli appelli all’emotività e alle convinzioni personali’”.

    In pratica, le nostre convinzioni non vengono scalfite neanche quando smentite in modo evidente dai fatti, come confermano alcune ricerche.

    La scelta di introdurla nel dizionario è stata dettata proprio dal consistente uso che se ne è fatto nel corso del 2016 in ambito politico: prima con il referendum sulla Brexit e poi con le elezioni statunitensi.

    La nostra Accademia della Crusca ha commentato questa scelta, http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/viviamo-nellepoca-post-verit
    evidenziando come la “post verità” non sia un fenomeno nuovo, eppure “Le caratteristiche e le dimensioni assunte dal fenomeno ai nostri giorni sono però diverse e ci sono alcuni fattori che in particolare devono essere sottolineati, tutti legati alla rete: la globalità, la capillarità, la velocità virale della diffusione delle varie post-verità; e poi la generalità e genericità degli attori che possono alimentarle, spesso con una propaganda nascosta e inaspettata che può provenire da pseudo-istituti di ricerca, da esperti improvvisati”.



    4) Che differenza c’è tra una fake news e una notizia che dà un sito di news e che si rivela poi sbagliata?

    Claire Wardle, direttrice di First Draft News, https://firstdraftnews.com/
    network internazionale sulla verifica delle fonti online, ha proposto un’utile distinzione tra:
    – disinformazione: creazione e condivisione consapevole di informazioni che si sa essere false
    – misinformazione: la condivisione involontaria di informazioni false

    A chiunque può capitare di condividere informazioni non vere. Non tutti, però, lo fanno con l’obiettivo di ingannare chi legge.

    E, soprattutto, chi produce involontariamente un’informazione falsa tende poi a rettificarla e/o integrarla appena emergono nuovi elementi. Lo stesso non vale per chi vuole diffondere disinformazione in maniera consapevole.



    5) Chi produce tutte queste notizie false? E per quale motivo?

    Nel caso delle ultime elezioni statunitensi è emerso che alcuni degli articoli più condivisi provenivano da Veles, cittadina della Macedonia, dove erano attivi una serie di adolescenti che producevano notizie inventate di sana pianta. Questi articoli spesso erano pro-Trump e contro la Clinton, non perché ci fosse un collegamento diretto con l’attuale presidente Usa, ma semplicemente perché quel genere di notizie generavano più click e quindi anche maggiori introiti pubblicitari.

    Uno di questi teenager ha spiegato di guadagnare fino a 1800 euro al mese (in un paese in cui lo stipendio medio è di 350 euro).
    Si è molto discusso, poi, dell’uso di “fake news” per scopi propagandistici in contesti elettorali. Questo utilizzo è stato spesso ricondotto alla Russia, che proverebbe a influenzare i risultati elettorali attraverso la disinformazione. Tentativi di questo tipo sono stati riscontrati negli Stati Uniti, in Germania, Olanda e, di recente, anche in Francia.

    Durante gli ultimi mesi, in Italia ha fatto molto discutere il caso di LiberoGiornale.com, sito web che diffondeva informazioni false in chiave politica. Come è emerso poi da due diverse inchieste, quel dominio faceva parte di una più grande galassia di siti fake riconducible a una società con sede in Bulgaria, gestita da italiani. Oltre a questo hub, ci sono molte altre galassie di siti web che diffondono notizie false in italiano con obiettivi economici o politici.



    6) Qualche esempio di fake news?

    Tre “fake news” più condivise di recente sono state, nell’ordine:

    Brexit: lo slogan a caratteri cubitali su un autobus del comitato per il “lasciare”, secondo cui il Regno Unito avrebbe potuto risparmiare 350 milioni di sterline a settimana una volta uscita dalla Ue. Il dato è stato poi smentito dagli stessi autori, ma solo dopo la vittoria al referendum.

    Elezioni Usa: la notizia più condivisa in assoluto su Facebook è stata quella “falsa” secondo cui il Papa Francesco aveva deciso di appoggiare Donald Trump.

    Referendum italiano: secondo un’analisi di Pagella Politica, l’articolo più condiviso sul tema è stato pubblicato dal sito “Italiani Informati” a proposito del (falso) ritrovamento di “500.000 schede già segnate col SI”. Nonostante provenisse da una fonte sconosciuta e il paese a cui si fa riferimento non esista, la news è stata condivisa più di 200.000 volte.

    Germania: Una foto con un siriano (con regolare permesso di soggiorno) che si scatta un selfie con Angela Merkel è stata manipolata e messa in associazione con gli attentati di Bruxelles o di Berlino. Il ragazzo ha fatto causa a Facebook perché il proprio volto non venga più associato agli attentati.

    Al di là della politica, molte notizie false riguardano anche il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento: negli Stati Uniti sono diventate molto virali le “fake news” dell’arrivo delle star in piccolissime località del paese.



    7) Come posso accorgermi se una notizia è una fake news?

    Craig Silverman, esperto di fact-checking e giornalista di Buzzfeed, ha creato un elenco di 6 semplici cose da fare per verificare una notizia:

    – Controlla l’URL: spesso non ce ne accorgiamo, ma il sito su cui stiamo cliccando è una copia di uno più famoso, tipo “La Gazzetta della Sera”, “Rebubblica”, “Il Fato Quotidiano”;

    – Leggi la pagina “Chi Siamo”: molti siti che diffondono “fake news” spesso hanno un disclaimer in cui indicano che si tratta di un sito di satira;

    – Occhio alle dichiarazioni: se provengono da una persona nota, basta selezionare la frase e lanciare una ricerca su Google tra virgolette. In questo modo si può controllare se le stesse parole sono state riprese anche da altre fonti; in caso contrario, meglio approfondire;

    – Segui i link: per vedere se effettivamente ti porta alla fonte che dice di linkare oppure no; in generale, è meglio essere diffidenti degli articoli che hanno pochi (o nessun) link;

    – Fai una ricerca inversa delle immagini: basta andare su Google Immagini e caricare un’immagine sospetta per scoprire se è stata già pubblicata altrove o se si riferisce a un altro evento;

    – Cautela: “Se una storia sembra troppo bella per essere vera, oppure ti provoca una forte reazione emotiva, è meglio calmarsi per un momento”, è il consiglio finale di Silverman.
    https://www.buzzfeed.com/craigsilverman/detect-fake-news-like-a-pro-1?utm_term=.fnqvV65KLm#.eh2MrWLpv4



    8) Quali iniziative sono state messe in campo per arginare la diffusione delle notizie false?

    Di recente Facebook ha lanciato negli Stati Uniti un servizio di segnalazione delle notizie che sono state messe in dubbio da alcune note testate di fact-checking (come Snopes o Associated Press, che fanno parte dell’International Factchecking Network e che hanno siglato il codice di condotta del Poynter Institute).
    http://www.poynter.org/fact-checkers-code-of-principles/

    Google ha invece deciso di colpire le testate “acchiappaclick” produttrici di false notizie, bloccando la propria pubblicità sui loro domini.

    In Europa diversi governi hanno lanciato proposte di legge per arginare il fenomeno: la Germania vuole introdurre multe fino a 50 milioni di euro per i siti che non rimuovono notizie diffamatorie o calunniose (il provvedimento non riguarda le “notizie false” in genere, ma solo alcune tipologie); nella Repubblica Ceca è stata creata un’unità governativa per timore di influenze russe in campo informativo.

    Anche in Italia è stata presentata una proposta di legge contro le fake news che però è stata giudicata come “pericolosa” sia da alcuni esponenti politici che da attivisti per le libertà digitali.
    https://www.wired.it/attualita/media/2017/02/16/cosa-dice-la-proposta-di-legge-sulle-fake-news/

    Parallelamente stanno prendendo piede iniziative di “educational fact-checking” con l’obiettivo di diffondere la cultura della verifica delle fonti nei contesti scolastici e familiari. Negli Stati Uniti sono attivi da tempo due progetti:

    A) il News Literacy Project che invita giornalisti nelle scuole e ha creato un’app per i docenti;
    http://www.thenewsliteracyproject.org/

    B) il Center for News Literacy della Stony Brook University che effettua attività educativa sia sugli studenti che sui docenti.
    http://www.centerfornewsliteracy.org/
    Tra le diverse iniziative, il centro ha anche lanciato un corso gratuito online disponibile sulla piattaforma Coursera.

    C) l’OCSE ha lanciato un appello affinché nelle scuole si insegni a riconoscere le notizie false: questa competenza sarà valutata nel prossimo PISA Test, che valuta il grado di alfabetizzazione nelle scuole di più di 60 paesi.
    http://www.bbc.com/news/education-39272841



    9) Che cos’è l’International Factchecking Day?

    E’ un’iniziativa lanciata dall’International Factchecking Network del Poynter Institute per il prossimo 2 Aprile. Si tratta di una giornata di sensibilizzazione creata per promuovere la cultura della verifica delle fonti in tutto il mondo.
    http://factcheckingday.com/map-of-activities

    Sul sito dell’evento si trova una mappa con le attività intorno al mondo, una lezione per i docenti, http://factcheckingday.com/lesson-plan

    un quiz da fare con gli amici http://factcheckingday.com/trivia-quiz



    10) Cosa possiamo leggere per approfondire questo tema?

    L’associazione Factcheckers ha realizzato una guida interattiva per diffondere la cultura della verifica delle fonti tra i più giovani. http://www.factcheckers.it/guida/

    La guida è disponibile anche in formato infografica da scaricare (qui in formato jpg) o attraverso una serie di social card per Facebook e Twitter.

    Sul sito dell’International Factchecking Day è poi disponibile uno schema di lezione (tradotto anche in Italiano) che i docenti possono scaricare per programmare una lezione sul tema nella propria scuola. Sempre su questo sito si trovano una serie di risorse in inglese per valutare l’attendibilità di un sito web, foto e video, account Twitter, voce di Wikipedia.

    In italiano il sito Valigia Blu ha tradotto la guida redatta da Claire Wardle su First Draft News: la si può trovare qui Facile dire fake news. Guida alla disinformazione. http://www.valigiablu.it/fakenews-disinformazione/
    Anna Maria Testa ha commentato su Internazionale.it i risultati di un importante test svolto dalla Stanford University per valutare le competenze informative degli studenti. http://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2016/12/12/vero-e-falso-in-rete

    Altra fonte utile con esercizi e quiz è poi First Draft News. https://firstdraftnews.com/

    Factcheckers è un’associazione no-profit nata nel 2016 per promuovere l’educational factchecking in Italia con un target mirato su studenti, docenti e genitori. http://www.factcheckers.it
    Si occupa della creazione di format innovativi per diffondere la cultura delle fonti e di una corretta informazione attraverso percorsi didattici e strumenti divulgativi. E’ partner dell’International Factchecking Network per l’organizzazione del primo International Fackchecking Day. Insieme a Sky Academy ha realizzato una guida interattiva per coinvolgere i più giovani sul tema della verifica delle fonti online.

    STRATEGIE: Decalogo contro #FakeNews secondo associazione Factcheckers


    24/10/2017 http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-55836654-b659-4050-b983-b9234ac3264f.html

    DAL MINUTO 10 al 29


    1. Non condividerai notizie non verificate.
    2. Ricordati che internet e i social network possono essere manipolati.
    3. Ricordati di risalire alle fonti.
    Sono alcune delle regole d’oro che, a partire dal 31 ottobre, saranno parte del programma nelle scuole italiane.
    Uno strumento in più per imparare a orientarsi nel mare magnum del web e a difendersi dalle fake news.
    Ne parliamo con Nicola Bruno, giornalista e cofondatore dell’associazione Factcheckers. Anche la comunità di Wikipedia deve continuamente confrontarsi sulle regole condivise per garantire la correttezza delle informazioni nelle sue voci enciclopediche, come ci spiega Luca Martinelli, amministratore di Wikipedia Italia.


    FONTI: EUR-LEX

    La banca dati viene aggiornata ogni giorno e contiene documenti anche del 1951. Ogni documento è provvisto di una serie di metadati analitici (riferimento della pubblicazione, date, parole chiave, ecc.) organizzati in schede diverse.


    eur-lex.europa.eu/homepage.html


     
    EUR-Lex consente di accedere gratuitamente alla seguente documentazione nelle 24 lingue ufficiali dell’UE:

    • la Gazzetta ufficiale autentica dell’Unione europea
    • il diritto dell’UE (trattati, direttive, regolamenti, decisioni, legislazione consolidata, ecc.)
    • gli atti preparatori (proposte legislative, relazioni, Libri bianchi e Libri verdi, ecc.)
    • la giurisprudenza dell’Unione europea (sentenze, ordinanze, ecc.)
    • gli accordi internazionali
    • i documenti dell’EFTA
    • le sintesi della legislazione europea, che inseriscono gli atti giuridici nel relativo contesto politico e ne illustrano i contenuti in un linguaggio semplice
    • altri documenti pubblici.

    Inoltre permette di seguire le procedure che portano all’adozione degli atti giuridici.

    La scheda “Testo” è quella che si apre per impostazione predefinita. La scheda “Informazioni sul documento” contiene le informazioni riguardanti il documento (metadati). A seconda del tipo di documento consultato, altre schede possono essere disponibili (ad es. “Procedimento”, “Recepimento nazionale”, “Sintesi della legislazione”, ecc.).

    Un documento può essere visualizzato al massimo in 3 lingue contemporaneamente. Per impostazione predefinita, la prima lingua è quella dell’interfaccia utente.

    Tipi di documenti disponibili / Gazzetta ufficiale dell’Unione europea / Homepage

    FONTI: Ministero della Giustizia – STATISTICHE

    Sono qui ricercabili per argomento, periodo di riferimento, territorio e strutture competenti le statistiche prodotte dall’amministrazione della giustizia.


    giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14.page


    Le statistiche dell’amministrazione penitenziaria riguardano i soggetti in esecuzione penale. Le statistiche dell’organizzazione giudiziaria riguardano i dati sull’attività giurisdizionale civile e penale degli uffici giudiziari. Le statistiche della giustizia minorile riguardano l’utenza dei servizi minorili e l’applicazione delle convenzioni internazionali in materia di protezione dei minori. Nell’ambito della giustizia penale riguardano fenomeni di particolare rilevanza e interesse sociale.

    STRATEGIE: #MEDbunker smascherare #fakeNews secondo Salvo Di Grazia

    “Per i loro imbrogli sono pieni di crudeltà e peggio di tutti gli altri, ingannando non solo con le truffe economiche ma anche con l’irreparabile frode della morte”
    Sir Thomas Browne, 1646, in “Saltimbanchi, truffatori e ciarlatani”


    Salvo Di Grazia: #MEDBUNKER
    Come smascherare le fake-news.

    Per chi non è medico o si occupa di tutt’altro nella vita, non è facile distinguere tra fatti e bufale specie se a guidarlo nella lettura è lo stato emotivo di chi cerca disperatamente una cura. E allora che strumenti ha un paziente per difendersi dalle notizie false? “Internet ed a volte pure altri media – spiega Di Grazia – sono una giungla e spesso c’è tanta spazzatura, c’è un solo modo per essere sufficientemente sicuri di leggere notizie attendibili: consultare fonti ufficiali, istituzionali, scientifiche. Sono le uniche fonti controllate, che scrivono basandosi su fatti scientificamente corretti e su dati verificabili. Il resto, siti personali, blog, pagine Facebook, possono essere strumenti interessanti, affascinanti ma che non garantiscono nulla e spesso sono anzi trappole create apposta per chi è in cerca di aiuto.


    Il blog è in rete da molti anni nei quali ha analizzato casi “eclatanti” di guarigioni miracolose (poi rivelatesi truffe), ha spiegato la scienza ed ha approfondito temi di medicina.
    Dedicato all’analisi scientifica delle cosiddette medicine alternative, il blog è diventato un punto di riferimento nella rete per chi cerca informazioni controllate e scientificamente corrette sulle più svariate pratiche di medicina alternativa e pseudoscienza e sulle notizie, spesso allarmanti e terroristiche quanto infondate, che si diffondono nel web.
    Con questo pretesto si diffonde la cultura scientifica, la capacità critica e l’informazione medica più corretta e basata sulle evidenze (senza mai sostituirsi al proprio medico curante, l’unica persona autorizzata a prendersi cura della nostra salute).

    Questa pagina è un riferimento, per commenti, notizie o informazioni è più utile cercare nel blog #medbunker

    wewee1@hotmail.it

    https://twitter.com/MedBunker

    http://medbunker.blogspot.it

    https://www.facebook.com/MedBunker/

    FONTI: Banca d’Italia – BASE DATI STATISTICA


    infostat.bancaditalia.it/inquiry


     

    Contenuti consultabili e principali funzioni

    La Base Dati Statistica della Banca d’Italia contiene le informazioni riscontrabili in alcune pubblicazioni periodiche (il Bollettino Statistico e i Supplementi al Bollettino Statistico) nonché alcune statistiche macroeconomiche a carattere storico.

    Per le pubblicazioni, la base dati contiene sia la versione statica PDF sia la versione dinamica con i dati navigabili.

    I dati sono rappresentati attraverso tavole predefinite in formato multidimensionale o in serie storiche; è sempre possibile generare prospetti personalizzati in base alle proprie esigenze.

    Un ampio sistema di metadati documenta il contenuto e la struttura delle informazioni, agevolando la comprensione delle statistiche e l’attività di ricerca dei dati.

     


    Il modello dei dati

    La Base Dati Statistica comprende diverse tipologie di contenuti che possono essere schematicamente ripartiti in:

    • Dati quantitativi
    • Metadati: sono dati qualitativi rappresentati da codici e descrizioni che descrivono e spiegano i dati quantitativi. I metadati possono essere riferiti a livello di tavola, di serie, di domini.
    • Documenti: per le statistiche derivanti da pubblicazioni l’applicazione di inquiry consente anche l’accesso diretto al documento PDF; ai dati sono associati dei grafici.

    Dal punto di vista metodologico tutte le informazioni sono rappresentate secondo un modello multidimensionale la cui struttura elementare è denominata Cubo.

    Esso contiene tutte le informazioni necessarie per rappresentare un fenomeno ed è identificato in modo univoco da una Chiave visibile nell’Indice dei contenuti in corrispondenza dell’ultimo elemento di ogni nodo (vedi oltre) oppure in alto nella finestra Dati (cfr. Capitolo 3).

    La struttura generale del Cubo prevede:

    • il fenomeno oggetto d’osservazione (es. impieghi)
    • le variabili di classificazione che circostanziano il fenomeno oggetto dell’osservazione (es. Attività economica della clientela) specificandone le caratteristiche, ciascuna delle quali è associata ad un insieme di valori ammissibili, tra tutti gli elementi del Dominio, detto ‘Dominio in uso’;
    • le variabili di misura (un importo, un tasso, un indice, ecc.) del fenomeno statistico osservato (ad esempio, numero degli sportelli bancari). Nei Cubi monomisura la misura non ha un nome specifico perché è unica. Nei Cubi multimisura invece ciascuna di esse ha un suo nome specifico;
    • gli attributi che qualificano la misura (ad esempio, se si tratta di un valore percentuale o di un importo espresso in una scala particolare).

    STRUMENTI: InVid “In video veritas“ GOOGLE CHROME e FIREFOX

    STRATEGIA #BiblioVerifica video: quanti cittadini usano internet in Italia #ISTAT

    Quanti cittadini usano internet in Italia #ISTAT?

    STRATEGIA BiblioVerifica: ISTAT, quanti cittadini usano internet in Italia

    Queste sono le richieste di BIBLIOVERIFICA pervenute finora

    titolo
    richiesta
    richiedente
    Silver Nervuti: Professionisti dal fronte
    notizie nel video https://www.youtube.com/watch?v=1ZhbdcB2muw
    lello carraca
    Auto a benzina vs elettriche: quale impatta e inquina meno
    capire quanto impatto hanno i due tipi di auto, in modo da capire se veramente le auto elettriche inquinano di meno
    Gabriele fonda
    Vaccini Covid19 (terza dose)
    Salve, vorrei capire se questa affermazione sui vaccini Covid19 è stata poi effettivamente confermata, rispetto a quanto indicato il 23/06/2021 su LaRepubblicaSalute:“La somministrazione per via sistemica di molecole di RNA viene a tutt'oggi associata, sin dalle prime applicazioni terapeutiche, a tossicità se ripetuta frequentemente anche quando, come nel caso dei vaccini, la sequenza viene modificata sia per incrementarne stabilità ed immunogenicità sia proprio per ridurne gli effetti immunotossici.”
    Estratta da: https://www.repubblica.it/salute/2021/06/23/news/richiami_covid_-307142443/
    Cristina Biaggi
    Diete
    È possibile dimagrire 10 chili in un mese ?
    Giusy Perlingieri
    Coronavirus dottore Shiva
    Esternazione del dott. Shiva su attacco alla democrazia
    Jane armena
    Virus in laboratorio
    Ecco cosa scrive Laura berti tg2 salute: sta girando un video del 2015 della rubrica del tg3 Leonardo dove si parla di virus creati in laboratorio dal virus SARS in Cina. Chiamato Enrico Bucci, prof alla Temple University a Philadelphia del Patto per la Scienza . HA SMENTITO. Ha detto che quel servizio era fatto in modo poco approfondito .Quel virus del 2015 NON AVEVA NESSUN POTENZIALE EPIDEMICO ed era stato creato in laboratorio per una ragione specifica ovvero trovare farmaci contro la SARS.
    Francesca Carnevale
    Libertà finanziaria
    Ricchezza libertà finanziaria reddito passivo
    Emanuele Piaggi
    aloe e cancro
    ci sono interazioni fra l'aloe e i trammenti medici per il cancro?
    ivana truccolo
    tav
    Quanti km di galleria sono stati scavati?
    Letizia Donnini
    Dentro l'occhio del personaggio di zepeto c'è una cam
    Nn la so dicono cosi
    Luca de vellis
    immunità di gregge
    documentazione scientifica a supporto della teoria dell'immunità di gregge mediante copertura vaccinale
    Antonio Gavini
    Fibromialgia
    Ho letto di due nuove terapie per questa patologia e vorrei essere certa non si tratti di "bufale", essendo una malattia di cui tutti parlano, ma difficilmente se ne viene a capo. 1)L'ossigeno terapia iperbarica, consigliata anche per gli acufeni e vertigini (due dei tanti disturbi di questa patologia). La terapia consiste principalmente in autoemoinfusioni da da praticarsi con frequenza, si inietta al paziente il suo stesso sangue, miscelato con ossigeno e ozono secondo protocolli prestabiliti.
    2) La stimolazione transcranica. Il metodo non è invasivo e utilizza un macchinario per applicare una stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale. La stimolazione avviene a bassa frequenza grazie a campi elettrici o magnetici. Serve a stimolare la corteccia nella parte del cervello che si pensa dedicata alla percezione del dolore.
    Fonte: La notizia, giornale.it, Raffaella Guadagno, 13 novembre 2017.
    Grazie per l'attenzione
    Silvia
    Silvia
    vaccini
    vaccini
    Francesca Becucci
    Quale e' l'indice della corruzione in Italia?
    Vorrei sapere come evolve il tasso di corruzione in Italia
    DEMO
    Quanti dipendenti pubblici abbiamo in Italia?
    Vorrei sapere il numero di lavoratori nella pubblica amministrazione, possibilmente separandoli per genere e per ente
    DEMO
    diritto del lavoro
    art. 18 codice del lavoro, casi di non applicazione
    giannina canu
    diabete
    nuove cure complicanze
    giannina canu
    Spesa annuale ministero Giustizia
    Come posso trovare quanto spende annualmente il ministero della Giustizia italiano nel suo complesso
    Demo
    PIL italiano negli ultimi anni
    Vorrei sapere l'andamento percentuale del PIL prodotto interno lordo negli ultimi 5-6 anni
    DEMO
    quanti cittadini italiani usano Internet
    vorrei sapere se esiste una fonte certificata che rilevi quanti cittadini italiani usano Internet
    Demo

    STRATEGIA #BiblioVerifica video: trovare l’andamento del PIL prodotto interno lordo italiano #ISTAT

    Come trovare l’andamento del PIL prodotto interno lordo italiano #ISTAT

    STRATEGIA BiblioVerifica: come trovare l’andamento del PIL prodotto interno lordo italiano #ISTAT

    https://youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=YKNJ3SOTbKI

    Queste sono le richieste di BIBLIOVERIFICA pervenute finora

    titolo
    richiesta
    richiedente
    Silver Nervuti: Professionisti dal fronte
    notizie nel video https://www.youtube.com/watch?v=1ZhbdcB2muw
    lello carraca
    Auto a benzina vs elettriche: quale impatta e inquina meno
    capire quanto impatto hanno i due tipi di auto, in modo da capire se veramente le auto elettriche inquinano di meno
    Gabriele fonda
    Vaccini Covid19 (terza dose)
    Salve, vorrei capire se questa affermazione sui vaccini Covid19 è stata poi effettivamente confermata, rispetto a quanto indicato il 23/06/2021 su LaRepubblicaSalute:“La somministrazione per via sistemica di molecole di RNA viene a tutt'oggi associata, sin dalle prime applicazioni terapeutiche, a tossicità se ripetuta frequentemente anche quando, come nel caso dei vaccini, la sequenza viene modificata sia per incrementarne stabilità ed immunogenicità sia proprio per ridurne gli effetti immunotossici.”
    Estratta da: https://www.repubblica.it/salute/2021/06/23/news/richiami_covid_-307142443/
    Cristina Biaggi
    Diete
    È possibile dimagrire 10 chili in un mese ?
    Giusy Perlingieri
    Coronavirus dottore Shiva
    Esternazione del dott. Shiva su attacco alla democrazia
    Jane armena
    Virus in laboratorio
    Ecco cosa scrive Laura berti tg2 salute: sta girando un video del 2015 della rubrica del tg3 Leonardo dove si parla di virus creati in laboratorio dal virus SARS in Cina. Chiamato Enrico Bucci, prof alla Temple University a Philadelphia del Patto per la Scienza . HA SMENTITO. Ha detto che quel servizio era fatto in modo poco approfondito .Quel virus del 2015 NON AVEVA NESSUN POTENZIALE EPIDEMICO ed era stato creato in laboratorio per una ragione specifica ovvero trovare farmaci contro la SARS.
    Francesca Carnevale
    Libertà finanziaria
    Ricchezza libertà finanziaria reddito passivo
    Emanuele Piaggi
    aloe e cancro
    ci sono interazioni fra l'aloe e i trammenti medici per il cancro?
    ivana truccolo
    tav
    Quanti km di galleria sono stati scavati?
    Letizia Donnini
    Dentro l'occhio del personaggio di zepeto c'è una cam
    Nn la so dicono cosi
    Luca de vellis
    immunità di gregge
    documentazione scientifica a supporto della teoria dell'immunità di gregge mediante copertura vaccinale
    Antonio Gavini
    Fibromialgia
    Ho letto di due nuove terapie per questa patologia e vorrei essere certa non si tratti di "bufale", essendo una malattia di cui tutti parlano, ma difficilmente se ne viene a capo. 1)L'ossigeno terapia iperbarica, consigliata anche per gli acufeni e vertigini (due dei tanti disturbi di questa patologia). La terapia consiste principalmente in autoemoinfusioni da da praticarsi con frequenza, si inietta al paziente il suo stesso sangue, miscelato con ossigeno e ozono secondo protocolli prestabiliti.
    2) La stimolazione transcranica. Il metodo non è invasivo e utilizza un macchinario per applicare una stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale. La stimolazione avviene a bassa frequenza grazie a campi elettrici o magnetici. Serve a stimolare la corteccia nella parte del cervello che si pensa dedicata alla percezione del dolore.
    Fonte: La notizia, giornale.it, Raffaella Guadagno, 13 novembre 2017.
    Grazie per l'attenzione
    Silvia
    Silvia
    vaccini
    vaccini
    Francesca Becucci
    Quale e' l'indice della corruzione in Italia?
    Vorrei sapere come evolve il tasso di corruzione in Italia
    DEMO
    Quanti dipendenti pubblici abbiamo in Italia?
    Vorrei sapere il numero di lavoratori nella pubblica amministrazione, possibilmente separandoli per genere e per ente
    DEMO
    diritto del lavoro
    art. 18 codice del lavoro, casi di non applicazione
    giannina canu
    diabete
    nuove cure complicanze
    giannina canu
    Spesa annuale ministero Giustizia
    Come posso trovare quanto spende annualmente il ministero della Giustizia italiano nel suo complesso
    Demo
    PIL italiano negli ultimi anni
    Vorrei sapere l'andamento percentuale del PIL prodotto interno lordo negli ultimi 5-6 anni
    DEMO
    quanti cittadini italiani usano Internet
    vorrei sapere se esiste una fonte certificata che rilevi quanti cittadini italiani usano Internet
    Demo

    FONTI: Ministero Finanze – Documentazione economica e finanziaria

    Il servizio di Documentazione economica e finanziaria, a cura del CERDEF, è la banca dati completa ed integrata di normativa, prassi e giurisprudenza in materia fiscale ed economica ed è attivo gratuitamente sul web per rispondere alle esigenze di pubblicità imposte dallo Statuto del contribuente.


    def.finanze.it/DocTribFrontend/RS2_HomePage.jsp


    RICERCA PER PAROLE

    Questa funzionalità consente di effettuare una ricerca testuale con i termini inseriti nel campo Parole in base all’opzione selezionata tra quelle presenti nel menu a tendina del campo Criterio:

    • tutte le parole – il sistema ricerca i documenti che contengano tutti i termini inseriti;
    • almeno una parola – il sistema ricerca i documenti che contengano almeno uno dei termini inseriti;
    • frase esatta – il sistema ricerca la frase esatta;
    • parole adiacenti – il sistema ricerca i documenti che contengano i termini inseriti vicini tra loro in un intorno di massimo 5 parole

    Ricerca con operatori logici – consente di effettuare la ricerca con gli operatori logici AND, OR, NOT secondo regole dettagliate

    FONTI: N-LEX

    N-Lex offre un punto di accesso unico alle banche dati legislative nazionali dei singoli paesi dell’UE.

    Scegli uno dei paesi elencati per cercare atti giuridici o per saperne di più sul suo ordinamento giuridico.


    eur-lex.europa.eu/n-lex//index_it


    Selezionare Ricerca in più banche dati per effettuare una ricerca in più di un paese allo stesso tempo.

     

    Cos’è N-Lex?

    N-Lex offre un punto di accesso unico alle banche dati legislative nazionali nei singoli paesi dell’UE.

    Non contiene documenti, ma è un’interfaccia di ricerca semplice per i sistemi informativi giuridici nazionali (e in quanto tale dipende interamente da questi ultimi).

    Cosa si può fare in N-Lex?

    • Usare una funzione di ricerca standard per consultare le banche dati di qualsiasi paese
    • Recuperare documenti direttamente da tali banche dati
    • Trovare descrizioni del contenuto delle banche dati di ciascun paese (diversi tipi di legislazione nazionale) e di come effettuare ricerche mirate in questo ambito
    • Trovare documenti in ogni lingua dell’UE (usare la traduzione automatica per effettuare ricerche e tradurre le pagine ottenute come risultati)

    Contesto

    N-Lex completa EUR-Lex, il sito degli atti giuridici dell’UE, fornendo link alle legislazioni nazionali.

    È stato messo a punto dall’Ufficio delle pubblicazioni dell’UE e dai paesi membri dell’Unione.

    STRUMENTI: Google arriva l’etichetta per le notizie verificate

    “Dopo aver valutato i riscontri ricevuti da parte degli utenti e degli editori, abbiamo deciso di rendere disponibile l’etichetta e di estenderla al motore di ricerca”, spiegano Justin Kosslyn (Product Manager, Jigsaw) e Cong Yu (Research Scientist, Google Research).


    http://www.wired.it/internet/web/2017/04/07/google-etichetta-notizie-verificate/

    “Per la prima volta, quando viene effettuata una ricerca su Google che restituisce un risultato che contiene la verifica dei fatti di uno o più affermazioni pubbliche, questa informazione verrà chiaramente visualizzata nella pagina dei risultati di ricerca.

    Arrivano uno via l’altro, gli annunci sugli strumenti che tentano di arginare la disinformazione online. Ieri la guida di Facebook per riconoscere le notizie false, oggi Google con l’etichetta Fact Check, disponibile sia su Google News che nel motore di ricerca, a livello globale e in tutte le lingue. A ottobre, insieme ai partner di Jigsaw, Google aveva annunciato che in alcuni Paesi avrebbe iniziato a consentire agli editori di mostrare l’etichetta “Fact Check” in Google News. Questa etichetta consente di identificare in modo più immediato gli articoli di verifica dei fatti.


    http://factmata.com

    Factmata é una startup inglese che, grazie ad intelligenza artificiale e machine learning, ha inventato un sistema per identificare le notizie false, guadagnandosi 50 mila euro di finanziamento da parte di Google nell’ambito della Google News Initiative, progetto dell’azienda di Mountain View per sostenere il giornalismo di qualità.

    FONTI: Ministero dello Sviluppo Economico – Statistiche dell’energia

    Ministero dello Sviluppo Economico – Statistiche dell’energia

    Il Ministero pubblica tabelle relative alle statistiche relative alla sicurezza dell’approvvigionamento e alle infrastrutture energetiche.

    http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/per-i-media/statistiche/2035499-statistiche-dell-energia

    I dati pubblicati riguardano anche il monitoraggio GPL e la rilevazione di prezzi e consumi.

    Tra le pubblicazioni disponibili:

    – Bilancio energetico
    – Bollettino petrolifero
    – Scenario energetico
    – Prezzi del carbone
    – Prezzi dell’elettricità

    FONTI: JurisWiki database di provvedimenti giurisdizionali aperto

    JurisWiki è la prima piattaforma collaborativa e open per l’informazione giuridica.


    juriswiki.it

    E’ un sito web che raccoglie in un unico contenitore virtuale tutte le sentenze rese disponibili liberamente dalle principali corti italiane, straniere e internazionali e le rende facilmente reperibili e fruibili senza vincoli di copyright o barriere di accesso. In questo modo, chiunque, sia gli addetti ai lavori (avvocati, giudici, commercialisti) sia i privati cittadini, possono avere un accesso più agevole a centinaia di migliaia di sentenze. Si tratta di un database di provvedimenti giurisdizionali aperto e basato sul crowdsourcing, nel senso che chiunque può caricare nuove sentenze oltre alle diverse decine di migliaia già inserite dal nostro staff. E si tratta anche di un wiki a cui gli utenti possono contribuire perfezionando e commentando i provvedimenti, scrivendo massime, aggiungendo annotazioni e inserendo link ad altri provvedimenti o testi legislativi.

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