Consultazione pubblica #tacklefakenews dal 20 novembre 2017 al 23 febbraio 2018 su disinformazione sui social media. La Commissione Europea ha lanciato a novembre 2017 una consultazione pubblica su notizie false e disinformazione online e ha istituito un gruppo di esperti di alto livello che rappresenta accademici, piattaforme online, mezzi di informazione e organizzazioni della società civile.
http://bit.ly/tacklefakenews


risposte dall’IFLA

A febbraio sono state divulgate in pubblico dominio le risposte inviate dall’IFLA:
https://www.ifla.org/files/assets/hq/topics/info-society/documents/ifla_response_to_eu_consultation_on_fake_news_final.pdf

“…L’IFLA ha risposto sottolineando che l’unica risposta sostenibile è una popolazione alfabetizzata e critica. Le librerie sono essenziali per la distribuzione di questo e dovrebbero essere supportate per farlo. Le biblioteche hanno una lunga e ricca esperienza nel promuovere l’alfabetizzazione informativa e nel lavorare a stretto contatto con gli altri per promuovere l’alfabetizzazione mediatica. Queste sono le abilità richieste per comprendere e valutare le informazioni – articoli di notizie, riviste scientifiche, pubblicazioni ufficiali, blog o tweet, per citarne solo alcuni – che i cittadini ricevono quotidianamente…”

fonte: https://www.ifla.org/node/25805


risposta dall’AIB

http://www.aib.it/attivita/2018/66933-consultazione-ue-fake-news/

A parere dell’AIB, il fenomeno della disinformazione è molto antico, riguarda molteplici ambiti (economia, politica, ambiente, immigrazione ed altri) e non riguarda soltanto le piattaforme online.
Non può essere contrastato con misure liberticide, ma promuovendo, anche attraverso il potenziamento dei servizi bibliotecari, livelli di istruzione più alti e conoscenza delle metodologie di verifica e confronto delle fonti, rispetto dei codici etici da parte di autori e operatori professionali.
L’esigenza di evitare la diffusione di notizie false e disinformazione online non deve indurre a forme di censura o filtraggio: le fake news non devono essere confuse con la libertà di pensiero e di opinione e non è compito delle piattaforme online valutare le fonti. Sicuramente maggiore trasparenza sugli algoritmi di rilevanza sarebbe utile, e altrettanto fondamentale è assicurare l’offerta di una pluralità di fonti sui fatti riportati. Soprattutto è necessario promuovere opportunità di apprendimento lungo l’arco di tutta la vita e la capacità critica degli utenti, lasciando a loro sempre libertà di scelta. Per queste finalità occorre rafforzare la rete di biblioteche di base e scolastiche e la formazione professionale dei bibliotecari e degli insegnanti e diffondere il più possibile in accesso aperto l’accesso aperto l’informazione del settore pubblico o finanziata dal settore pubblico come i risultati della ricerca scientifica.



I risutlati e le azioni future verranno esposti in questo evento ad hoc in streaming:
https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/colloquium-fake-news-and-disinformation-online


info su

http://bit.ly/tacklefakenews